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Tesoreria unica: aumentano i costi sia per le scuole sia per le famiglie

Come era facilmente prevedibile l’introduzione della Tesoreria Unica anche per le scuole si sta rivelando una vera e propria mazzata per l’autonomia scolastica.
Il problema maggiore è dovuto al fatto che d’ora innanzi le risorse finanziarie delle scuole si limiteranno a transitare sui conti correnti bancari degli istituti cassieri solamente per brevissimi periodi.
Per questo motivo i conti correnti non solo non saranno più remunerativi per le scuole ma diventeranno un costo particolarmente significativo.
Infatti gli istituti cassieri dovranno continuare a gestire i mandati di pagamento e le reversali di incasso ma non avranno a disposizione la liquidità delle scuole.
C’è già chi prevede che la gestione del conto corrente non costerà alle scuole meno di di 2-3 mila euro all’anno; il calcolo è forse esagerato perché non considera che ormai le scuole non pagano più i compensi accessori del personale e le stesse spese per le supplenze saranno a carico del Tesoro a partire dal prossimo gennaio.
Certo è che un migliaio di euro all’anno ci vorrà quasi di sicuro.
Per una piccola azienda potrebbe essere anche una somma sopportabile ma per le scuole sarà davvero una mazzata.
Senza considerare che l’intera procedura sarà molto più complicata rispetto a quella attuale.
A dire il vero nella legge che istituisce la Tesoreria unica per le scuole il Governo ha evidenziato che le scuole potranno stipulare anche contratti di sponsorizzazione per assicurarsi la gestione del conto corrente a costo zero.
Ma di questi tempi trovare banche disposte a “fare omaggio” della gestione del conto in cambio della esposizione del proprio marchio nel sito internet della scuola sembra proprio una impresa ardua.
La novità si sta ripercuotendo anche sulle famiglie che finora potevano effettuare i propri versamenti sui conti correnti postali delle scuole. Soprattutto nelle istituzioni scolastiche oggetto di dimensionamento, il conto postale non è stato ancora riattivato anche in attesa dell’avvio della procedura della Tesoreria unica. E così accade che la famiglia che deve versare anche solo pochi euro per l’assicurazione scolastica è costretta ad effettuare un bonifico bancario che, in genere, costa molto di più di un semplice bollettino postale.
Insomma, i costi aumentano non solo per le scuole ma anche per le famiglie, ma probabilmente il Governo dei professori non conosce a sufficienza né il funzionamento del sistema scolastico né quello del sistema bancario.

Reginaldo Palermo

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