L’attuazione del blocco degli stipendi dei lavoratori del Pubblico Impiego, che la spending review prevede possa essere esteso fino al 2014, potrebbe essere al centro del prossimo consiglio dei ministri, la prossima settimana.
Lo riferisce l’Ansa citando fonti del ministero della Funzione Pubblica. Il ministero del Tesoro ha comunque diffuso una nota in cui specifica che nulla è deciso: “In merito alle misure di blocco delle progressioni e degli scatti degli stipendi della pubblica amministrazione nulla e’ stato ancora deciso”.
Alla prospettiva di un blocco degli stipendi la Cgil ha subito espresso contrarietà. In una nota il segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Rossana Dettori afferma che ”sarebbe davvero inopportuno un decreto approvato dal Governo Monti, una forzatura ai danni dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Il ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi dovrebbe smentire le voci che lo annunciano come imminente”.
E la Cisl: ”Un’altra proroga al blocco dei contratti pubblici sarebbe inaccettabile”, scrivono in una nota i segretari generali Funzione pubblica e Scuola della Cisl, Giovanni Faverin e Francesco Scrima, respingendo l’indiscrezione di congelare i contratti dei dipendenti pubblici fino al 2014, ricordando che le retribuzioni sono già ferme dal 2010, ”mentre la spesa pubblica continua a crescere”. Sarebbe ”un atto sbagliato che colpirebbe il bersaglio sbagliato”, attaccano Faverin e Scrima: ”Non e’ la spesa per il personale che zavorra le finanze pubbliche, ma gli sprechi e la cattiva organizzazione.
Dal 2006 in 5 anni il numero dei dipendenti pubblici e’ calato del 7,5%, nella scuola il calo e’ stato ancora piu’ marcato”.
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