Gentile dott. Lodolo D’Oria,
sono un’insegnante dell’istituto alberghiero “Carlo Porta” di Milano e la volevo rigraziare per i suoi interventi in merito al controllo alcolimetrico richiesto nella mia scuola nei confronti del personale docente e Ata, ed in particolare per il suo articolo del 17 marzo.
Ringraziarla perchè con i suoi scritti mi ha fatto sentire un’appartenenza e con le sue parole ha focalizzato il tema di questa questione: la dignitá.
La dignitá che dobbiamo mantenere lavorando in classi sovraffollate per uno stipendio davvero ridicolo, la dignitá di credere e amare la nostra professione quando siamo costantemente derisi da un sistema che ha capito bene con chi giocare con malsane riforme e di chi approfittare per recuperare soldi in caso di bisogno.
La dignitá di entrare in classe senza l’idea di essere bloccati da un controllo alcolimetrico, a carico della scuola, che in caso di un livello di alcol diverso da zero, per un cioccolatino, per delle gocce di propoli, per un errore dell’apparecchio, ci manderebbe direttamente al SerT per l’esame delle urine e del bulbo.
La dignitá.
Grazie per averci dato voce.
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