Gentile Redazione,
Mi chiamo Sara e sono una studentessa di quinta liceo scientifico presso il Polo Liceale di Monopoli. Desidero condividere la mia situazione, simile a quella descritta qualche giorno fa da un’altra studentessa, ma che è simile a quella di tanti altri studenti sparsi per l’Italia, in merito alle modifiche proposte per i test di ammissione alla facoltà di Medicina.
Lo scorso anno ho affrontato con impegno e dedizione il test di Medicina, un’opportunità che è stata estesa agli studenti del penultimo anno. Ho studiato autonomamente, partecipando a entrambe le sezioni di test ammesse e pagando due volte la tassa di accesso. Con grande impegno, ho conseguito un punteggio equalizzato di 61.67 punti, che mi consentirebbe l’accesso alla facoltà di Medicina in Italia, molto probabilmente a Bari, a pochi chilometri da casa.
La mia preoccupazione nasce dalla recente notizia delle possibili modifiche ai test di ingresso per il 2024, le quali non sembrano contemplare una tutela per chi, come me, ha già superato l’esame l’anno precedente. Ho inserito il mio punteggio in attesa di poterlo utilizzare quest’anno, concentrando le mie energie sullo studio scolastico e sull’esame di maturità, ma l’attuale incertezza sul riconoscimento di tale valutazione mette a rischio gli sforzi fatti e la mia possibilità di accedere all’università.
Chiedo pertanto, attraverso questo appello pubblico, che nelle nuove regole venga inclusa una disposizione per il riconoscimento dei punteggi già ottenuti da chi ha superato l’esame lo scorso anno. Modificare le regole del gioco in corso rischia di creare ulteriori contenziosi e richieste di risarcimento, mettendo a repentaglio i diritti degli studenti.
Sono favorevole al superamento del numero chiuso per l’accesso universitario, ma ritengo che su una questione così delicata non si possa improvvisare. È fondamentale garantire una transizione equa e giusta per tutti gli studenti che hanno dedicato tempo ed energie a prepararsi per l’ammissione alla facoltà di Medicina.
Confido nella vostra attenzione e nel vostro impegno nel portare alla luce questioni importanti come questa.
Sara Carucci