Dopo un anno di sperimentazione con i Tolc, spazzati via dai ricorsi al Tar e dalla volontà del governo Meloni di cambiare il sistema di accesso, oggi, martedì 28 maggio, si torna al vecchio Concorsone. Sessanta domande a crocette in 100 minuti, senza computer ma su foglio di carta. L’inizio del test è previsto per le ore 13. Lo riporta Il Corriere della Sera.
La prova si potrà ripetere il 30 luglio e ad inizio settembre ci sarà la graduatoria nazionale per l’assegnazione dei posti. Quest’anno sono poco più di 20 mila, 20.867 per la precisione, contando i 1.400 riservati ai candidati di Paesi non UE residenti all’estero. Gli iscritti alle prove sono 71.508, di cui 67.260 per Medicina e 7.862 per Veterinaria.
L’unica novità di questo concorso rispetto al passato è che, dopo le polemiche e la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato gli esami Tolc dello scorso anno, decisione poi in parte rovesciata dal Consiglio di Stato, gli studenti si sono potuti allenare sui quesiti.
Grazie ad una banca dati di 3.500 domande, resa pubblica dal ministero quasi un mese fa, gli studenti hanno potuto prepararsi in modo più mirato. Sarà tra queste che verranno “pescati” i sessanta quesiti del test: quattro di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, cinque di ragionamento logico e problemi, 23 di biologia, 15 di chimica e 13 di fisica e matematica.
Per sostenere il test, gli studenti devono esibire: Documento di identità in corso di validità; Ricevuta di iscrizione online rilasciata da Universitaly; Ricevuta del pagamento del contributo per il test.
Recentemente il Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato ha adottato praticamente all’unanimità il testo base per la riforma dell’accesso alla facoltà universitaria che aprirà le porte a tutti gli aspiranti medici al primo semestre, vincolando l’iscrizione al secondo al superamento di tutti gli esami richiesti per raggiungere un numero di crediti formativi che il ministero dell’Università e della Ricerca, assieme alla media dei voti, dovrà stabilire. La proposta è in discussione in Parlamento.
Se si cambierà non sarà comunque da quest’anno: i test previsti per maggio e luglio resteranno invariati rispetto all’ultima formulazione stabilita propria dall’attuale ministra. La riforma, se sarà varata, potrebbe partire dall’anno accademico 2025-2026, l’iter parlamentare è ancora lungo.
Secondo un sondaggio di Skuola.net su 1.000 maturandi, solo uno su dieci è fiducioso di eccellere sia nell’esame di Stato sia nei test di Medicina. Circa il 45% degli studenti ha difficoltà a prepararsi contemporaneamente per entrambe le prove, mentre l’altro 45% ha già deciso di concentrarsi su uno dei due obiettivi, spesso privilegiando l’esame di Maturità.
Nonostante le difficoltà, molti studenti non si arrendono e si stanno preparando da tempo per i test di Medicina: il 27% ha iniziato già alla fine dell’estate 2023, il 14% a dicembre, e il 22% all’inizio del 2024. Solo il 37% ha aspettato la primavera per iniziare la preparazione, rischiando di trovarsi in difficoltà.
In conclusione, il sovrapporsi di queste prove sta mettendo a dura prova i maturandi, che cercano di gestire al meglio lo stress e le aspettative di questo periodo cruciale.
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