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Test Invalsi alle superiori, salta lo sciopero ma la protesta rimane viva

Il mancato sciopero dei sindacati di base sui test Invalsi del 9 maggio ha tutta l’aria di trasformarsi in una cassa di risonanza più forte della protesta ordinaria.

Lo si evince da un durissimo comunicato con cui Cobas e Unicobas ripercorrono la vicenda, ricordando che la Commissione di Garanzia ha dato “di fatto una mano all’Invalsi, al Miur, alla ministra Fedeli e al governo” andando a colpire “il diritto legittimo di tanti lavoratori delle scuole Superiori a battersi contro gli assurdi quiz Invalsi”.

Quelli che gli stessi sindacati di base hanno definito degli “indovinelli” prodotti dal “docente somministratore di prove standardizzate e ‘illustratore’ di manuali per quiz, nel quadro dell’immiserimento materiale e culturale della scuola pubblica e del ruolo degli insegnanti, trasformati in ‘manovali intellettuali’ tuttofare”.

 

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Gli stessi sindacati di base, alla vigilia delle prove da svolgere il 9 maggio, dicono di essere “stati costretti a revocare lo sciopero per non esporre i lavoratori a possibili sanzioni pecuniarie e disciplinari”. Però non demordono. Dando il loro pieno “appoggio alle azioni di boicottaggio degli studenti e alle forme di non-collaborazione dei docenti, che sono d’accordo nel ritenere i quiz Invalsi uno strumento-chiave per l’immiserimento della scuola pubblica e per l’annullamento del suo ruolo nella formazione del pensiero critico degli studenti”.

Questo significa che il 9 maggio alle superiori, allo sciopero proclamato da SGB (Sindacato generale di base), sindacato sconosciuto nella scuola, al quale si potrà aderire ma limitatamente al tempo necessario per la correzione delle prove, si aggiungeranno le forme di protesta “indirette” dei docenti. Ma, soprattutto, Cobas e Unicobas confidano nelle iniziative degli studenti, parte dei quali – spinti dall’invito degli stessi sindacati – potrebbero decidere anche di non presentarsi in classe.

In questo caso il mancato sciopero diverrebbe più incisivo di quello dello scorso 3 maggio, quando le i test Invalsi regolarmente svolti hanno fatto registrare percentuali bulgare, con oltre il 97% di prove realizzate.

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Alessandro Giuliani

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