In questi giorni vengono pubblicate le graduatorie relative ai test per l’accesso alla facoltà di Medicina in base ai risultati delle prove svolte negli scorsi aprile e luglio. Come riporta La Repubblica, però, ci sarebbero delle gravi irregolarità che potrebbero mandare in fumo tutto.
Secondo lo studio legale Leone-Fell & C. c’è stato chi ha pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione che permetteva di conoscere in anticipo le domande del test. Ad altri è invece bastato trovare il gruppo giusto su Telegram e versare appena 20 euro.
A differenza degli scorsi anni, quando il test avveniva in un unico giorno, quest’anno gli esami si sono svolti in più giorni e in due diverse sessioni: una ad aprile e una a luglio. Il problema, secondo gli avvocati, è che le domande di aprile sono state ripetute a luglio.
La faccenda ha avuto una conseguenza ovvia: “Sono nate chat, gruppi su Telegram, gruppi delle scuole di preparazione che invitavano ragazzi usciti dall’esame a postare domande appena ricevute — spiega l’avvocato Leone — Quindi le domande sottoposte a migliaia di persone che sono state esaminate ad aprile sono state inserite in una banca dati. Quindi condivise, vendute e disponibili per luglio”.
“Bisogna considerare — prosegue — che molte scuole di preparazione ai test di ammissione, beneficiando di un gran numero di iscritti, hanno accumulato dai propri membri una vasta quantità di quesiti e hanno persino organizzato apposite lezioni mirate alla spiegazione delle domande già note. Sono stati agevolati i più furbi, i più fortunati o chi aveva la possibilità di pagare per conoscere in anticipo le domande. Il Cisia si è accorto tardivamente del problema e abbiamo le prove che i suoi rappresentanti sono entrati nei gruppi social per controllare che questa condivisione di domande non avvenisse, ma era già fuori controllo”.
Secondo l’avvocato l’epilogo, che avrebbe grossissime conseguenze, è quasi scontato: “Questo test è irregolare. Verrà annullato dal Tar sconvolgendo l’inizio dell’anno accademico”.
“Questa mattina in un approfondimento del giornalista Andrea Ossino pubblicato su Repubblica, viene descritto quello che viene definito ‘lo scandalo più grande che abbia mai colpito il sistema del numero chiuso’. Nel pezzo si parla del ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio per presunte violazioni del bando e dei quiz della prima edizione dei TOLC-MED e TOLC-VET. Secondo la ricostruzione ‘qualcuno ha pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione che permetteva di conoscere in anticipo le domande del test. Ad altri è invece bastato trovare il gruppo giusto su Telegram e versare appena 20 euro per superare l’esame di ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria’. Sono inoltre citate alcune affermazioni degli avvocati Francesco Leone e Simona Fell, dello studio Leone-Fell & C. di Palermo, che ha presentato il ricorso. In particolare gli avvocati parlano di ‘inadeguatezza dei controlli da parte del Cisia’. È urgente una risposta celere e approfondita da parte del ministero dell’università. Per questo motivo oggi ho depositato una interrogazione rivolta alla ministra Bernini, mi aspetto una risposta approfondita per comprendere quali misure abbia intrapreso al fine di garantire la correttezza delle prove, sia per quanto concerne quelle già sostenute, sia per quelle da sostenersi in futuro”, queste le parole della senatrice M5S Dolores Bevilacqua.
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