Ci sono novità in merito ai test per l’accesso alla facoltà di Medicina e la graduatoria del 2023. Come riporta Il Corriere della Sera nell’ordinanza del 10 aprile il Consiglio di Stato ha accolto le precisazioni del Cisia, il consorzio che aveva preparato le domande del test 2023, e così considera valido il meccanismo che invece il Tar aveva valutato poco scientifico.
Come effetto questa decisione riapre le graduatorie dello scorso anno che quindi potranno ancora scorrere per i pochi posti rimasti non assegnati. Non solo, per gli studenti che avevano sostenuto il test essendo al quarto anno di scuola superiore il test, che era stato annullato dal Tar, riacquista validità: loro però dovranno aspettare la decisione definitiva nel merito a luglio per poter capire che fare. Per questo a loro toccherà comunque fare di nuovo l’esame a fine maggio.
La decisione del Tar è stata uno dei fattori che ha indotto la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini a rivedere il test che per quest’anno è tornato alla vecchia modalità in presenza e sincrona, con due prove, una a fine maggio e l’altra a luglio. Per il prossimo anno invece Bernini ha annunciato un nuovo sistema di selezione e sbarramento per gli studenti di Medicina, che si sta discutendo in queste settimane in Parlamento.
Netta la dichiarazione del Cisia: “Si tratta di un pronunciamento decisamente favorevole; Cisia ne verificherà il merito all’esito dell’udienza di luglio. Questa ordinanza apre alla possibilità di utilizzare metodi come quello dell’equalizzazione sia per migliorare le procedure comparative di valutazione in ingresso, sia per innovare la valenza orientativa delle prove anche a beneficio della comunità studentesca”.
A gennaio è stato reso noto che il Tar del Lazio ha annullato le disposizioni relative alle prove di ammissione alla Facoltà di Medicina per l’anno accademico 2023/2024, garantendo la validità delle iscrizioni per coloro che avevano già superato gli esami.
Ad inizio settembre, mentre venivano pubblicate le graduatorie relative ai test per l’accesso alla facoltà di Medicina in base ai risultati delle prove svolte negli scorsi aprile e luglio, è scoppiato un vero e proprio scandalo. Secondo lo studio legale Leone-Fell & C. c’è stato chi ha pagato migliaia di euro per iscriversi a un corso di preparazione che permetteva di conoscere in anticipo le domande del test. Ad altri è invece bastato trovare il gruppo giusto su Telegram e versare appena 20 euro.
A differenza degli scorsi anni, quando il test avveniva in un unico giorno, quest’anno gli esami si sono svolti in più giorni e in due diverse sessioni: una ad aprile e una a luglio. Il problema, secondo gli avvocati, è che le domande di aprile sono state ripetute a luglio.
La sentenza numero 863 è intervenuta in seguito alle lamentele di circa 3500 candidati esclusi, che ritenevano irregolare il criterio di valutazione adottato.
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