Lo scorso 28 maggio si è svolta, livello nazionale, la prima prova del test di Medicina 2024. Dopo qualche giorno sono stati resi noti i risultati, che hanno fatto storcere il naso a molte persone, come riporta Il Corriere della Sera. Ecco le varie criticità.
Quest’anno, come sappiamo, è stato introdotto il nuovo sistema introdotto con 60 domande scelte all’interno di una banca dati di 3500 quesiti. E stavolta c’è stato un boom di punteggi pieni. A prendere tutti e 90 i punti a disposizione sono stati ben 621 studenti.
Un dato esorbitante se si considera che in quello che fin qui era stato considerato il test più facile di sempre, quello del 2016, i 90 erano stati 7, mentre nel 2022 e nel 2023 soltanto uno studente era riuscito nell’impresa.
C’è anche un altro dato anomalo, nuovo rispetto agli anni passati, che sta sollevando polemiche e sospetti di ogni genere: ossia l’alta concentrazione di 90, che corrispondono al punteggio massimo possibile (un punto e mezzo per ogni domanda esatta e le domande sono in tutto 60) in una manciata di atenei.
In particolare, l’università di Palermo e due università napoletane, la Federico II e la Vanvitelli che non solo hanno registrato un numero record di compiti senza sbavature – 57 solo a Palermo, 76 alla Federico II: quasi il triplo della Statale di Milano, in rapporto ai candidati. Ma hanno anche incassato un punteggio medio stratosferico, molto al di sopra della media nazionale già altissima di quest’anno.
“Ma com’è possibile che a Palermo e a Napoli ci sia il 300 per cento di voti massimi in più che a Parma o a Milano?”, dice una mamma che vuole restare anonima. “Possibile che tutti gli studenti bravi siano concentrati in quelle università?”.
Il sospetto è che i controlli per evitare che qualcuno si portasse dentro il telefonino non siano stati uguali ovunque. “Mia figlia è andata anche bene: ha preso 80,9. Ma a Novara, dove lei ha fatto il test presso l’Università del Piemonte Orientale, la sorveglianza era strettissima. Pensi che è entrata a un quarto alle nove e il test è cominciato solo all’una. Nel frattempo è rimasta seduta al suo posto con solo la carta d’identità e una bottiglietta di acqua minerale”.
Racconta la signora che “tanti ragazzi da queste parti” raccontano che nelle ore immediatamente successive al test circolavano dei video su TikTok – nel frattempo “spariti” – in cui alcuni candidati si vantavano di aver fatto il test col telefonino appresso. Ma ammette che “non ci sono prove”.
Va anche detto che, secondo il quotidiano, in generale, la scelta di pescare le sessanta domande del test da una batteria di quiz così limitata – 3.500 sono davvero pochi – ha sicuramente spostato il peso della preparazione più dal lato della memoria pura e semplice che della comprensione profonda degli argomenti.
Ricordiamo che per ora il punteggio minimo con cui è possibile accedere ai posti di medicina è attestato intorno a 61 punti, ben più alto che con il vecchio sistema quando ne bastava una quarantina. E c’è ancora il secondo appello, il 30 luglio, che potrebbe far alzare ancora di più il punteggio minimo per entrare a Medicina che alla fine potrebbe assestarsi intorno ai 70 punti.
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