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Test medicina, l’omosessualità figura come una malattia. Fedeli: domanda di una gravità inaudita

“Quali delle seguenti percentuali rappresenta la migliore stima del verificarsi dell’omosessualità nell’uomo?”.

È la domanda, con vari item di risposta, inclusa nel Progress test svolto il 15 novembre nelle università italiane con corsi di laurea in Medicina e Chirurgia.

La segnalazione è presto giunta al Miur. Da dove la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, non ha tardato a far partire un duro monito.

“È di una gravità inaudita che sia stata inserita una simile domanda nel Progress test di medicina e chirurgia”, ha detto la responsabile del Miur.

Fedeli: quesito inaccettabile

“È francamente incredibile e a dir poco inaccettabile – ha aggiunto la Fedeli – che l’omosessualità sia stata inserita nella categoria delle malattie. Mi auguro che la Conferenza dei corsi di laurea in medicina provveda ad eliminare dall’elenco delle domande del Progress test quel vergognoso quesito, che le risposte ad esso date non siano tenute in considerazione ai fini della valutazione del progresso nell’apprendimento di studentesse e studenti, e che il responsabile di quanto accaduto sia adeguatamente sanzionato”.

“Discriminazioni, totale mancanza di rispetto, simili livelli di ignoranza sono elementi con cui mai vorremmo venire a contatto – ha concluso la ministra Fedeli – tanto meno nelle università italiane, che sono luoghi deputati non solo alla conoscenza, ma all’alta formazione, con tutto quel che questo significa. In termini culturali e di civiltà”.

Cosa è il Progress test

Da Viale Trastevere si ricorda che il Progress test viene organizzato dalla Conferenza dei Presidenti dei Collegi didattici dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia delle università italiane e non ha nulla a che vedere con l’esame di Stato in Medicina di cui responsabile è il Miur.

Il Progress test è nato negli atenei italiani nel 2008 con l’obiettivo di monitorare, attraverso una serie di domande a risposta aperta, i livelli di acquisizione delle competenze effettivamente e progressivamente raggiunte da studentesse e studenti nel corso degli anni dell’iter universitario.

Invece, la prova nazionale per l’accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina, si svolgerà il prossimo 28 novembre: le borse disposizione sono 6.676, di cui 6.105 messe a disposizione dallo Stato, 499 dalle Regioni, le rimanenti 72 da altri enti pubblici o privati. E’ disponibile, sul sito del Miur, il bando per l’accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina.

Alessandro Giuliani

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