Ha destato scalpore e sconcerto la notizia degli abusi sessuali realizzati da un maestro d’asilo su alunne indifese tra i 3 e i 5 anni.
Sull’onda della rabbia, tante associazioni hanno chiesto, di nuovo, un provvedimento legislativo che garantisca la sicurezza negli asili e nelle scuole con l’introduzione delle telecamere negli asili-nido.
Si è riaccesa, allo stesso tempo, la polemica sulla formazione dei docenti e sulla possibilità di verificarne lo stato di salute psicofisica sia all’atto dell’ingresso in cattedra, sia durante la carriera professionale,
L’Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani (Apei) si è detta contraria sulla possibilità di introdurre i test psicologici per i docenti.
A Radio Cusano Campus è intervenuto, Ermanno Tarracchini, consulente scientifico APEI, per capire meglio la posizione dell’Associazione a riguardo.
“Un’assurda proposta questa che viene invocata da più parti e che vorrebbe imporre visite psicologiche obbligatorie a tappeto sui docenti, pensando in questo modo, di salvaguardare i minori dal disagio e da presunti atti di violenza da parte di insegnanti “disturbati” e dimostrando con questa proposta, di essere lontano dalle dinamiche di apprendimento e di vita di classe. Con questa proposta si vorrebbe supporre che gli psicologi posseggano la patente per valutare e sancire l’idoneità umana e professionale di una persona all’insegnamento e alle relazioni interpersonali?”.
“Certamente alcuni docenti non sono all’altezza del loro compito educativo – continua Tarracchini – così come tanti psicologi del resto, sia sul piano umano che professionale, ma si tratta di una esigua minoranza che non giustifica la “colonizzazione psicologica globale” della scuola”.
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