Per evitare assenze lunghe negli istituti scolastici, dove la didattica rischia di rimanere stritolata, saranno messi a disposizione delle scuole test rapidi, mentre sarà possibile rientrare in classe dopo un isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività e dopo aver avuto esito negativo dal test molecolare.
I positivi sintomatici, invece, possono rientrare tra i banchi dopo almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi e dopo l’esito negativo del test molecolare, eseguito dopo almeno 3 giorni dalla scomparsa dei sintomi. Quindi devono aspettare 10 giorni, di cui almeno 3 senza sintomi, e l’esito del test.
Dunque, secondo Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, come riporta Il Messaggero, “Si tratta di un passo avanti nel miglioramento della situazione con i 14 giorni di quarantena si rischiava uno stallo del sistema. Un ulteriore passo avanti potrebbe arrivare dalla disponibilità dei tamponi veloci. In questo modo si andrebbe a migliorare sensibilmente la possibilità di mantenere il servizio scolastico in una forma più regolare”.
Intanto si preparano pure i test salivari, una sorta di chewing gum da cui, masticato per circa due minuti, viene prelevato il campione di saliva, cosicché in due ore si saprà l’esito. In caso di positività si procede con il tampone nasale standard.
Tuttavia l’aspetto più interessante riguarda ciò che hanno dichiarato alunni presidi e da loro stessi richiesto e cioè che tutta questa procedura potrebbe svolgersi all’interno degli istituti, sfruttando le palestre o altri luoghi della scuola abbastanza ampi e arieggiati