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Test salivari, Sasso: “Bene l’apertura dell’Iss”. Diverse Regioni si attrezzano

«Accogliamo con grande soddisfazione l’apertura fatta dall’Istituto superiore di sanità nei confronti dell’utilizzo dei tamponi salivari per monitorare il rischio contagio nelle scuole italiane. Avevamo lavorato per la loro validazione, arrivata faticosamente solo a maggio, e in seguito abbiamo chiesto a gran voce il loro utilizzo come prezioso strumento di supporto alla campagna vaccinale della comunità scolastica. Sapere di aver guardato nella giusta direzione ci conforta, ma rimaniamo vigili perché ci aspettiamo che i tamponi vengano utilizzati su larga scala e non solo nei cosiddetti istituti sentinella». Parole del sottosegretario all’istruzione Rossano Sasso che accoglie con favore l’introduzione dei test salivari in diverse Regioni italiane.

«Alcune Regioni italiane, ad esempio Lombardia, Veneto e Marche, si sono già mosse per l’acquisto di notevoli quantità di dispositivi salivari, proprio perché hanno compreso il ruolo chiave che possono avere nello sforzo di assicurare la continuità dell’anno scolastico in presenza. Considerando che una larga fetta della popolazione studentesca, quella rappresentata dagli under 12, non è coperta dai vaccini, una capillare opera di monitoraggio e tracciamento può risultare decisiva per limitare i contagi, le quarantene e il ricorso alla didattica a distanza. Vanno vinte le residue resistenze di una parte delle autorità sanitarie, da sempre assai tiepide sull’uso di questi dispositivi, e bisogna avviare un programma di ampia portata. L’anno scolastico è alle porte – conclude Sasso – tempo a disposizione per i tentennamenti non ne abbiamo più».

Nel Lazio circa 18mila i test salivari a disposizione nella prima tranche, ovvero il 10% circa del numero complessivo a livello nazionale. I test saranno effettuati ogni 15 giorni sugli studenti di scuole elementari e medie. Le singole Asl stanno prendendo contatti con gli istituti scelti per individuare le classi “sentinella”. Le raccolte potrebbero avvenire anche a casa, prima di inviare le provette in laboratorio.

Il piano di screening della popolazione scolastica in Veneto

In Veneto, come annunciato dal governatore Luca Zaia, ecco il “progetto sentinella che coinvolge una rete di decine di istituti sparsi in ogni provincia dove si monitora costantemente il livello di circolazione del Covid, facendo tamponi su tamponi, uno screening a tappeto. Abbiamo già comprato un milione di tamponi salivari molecolari in previsione del giorno della prima campanella per elementari, medie e superiori – spiega il presidente di Regione -. Test per nulla invasivi, sarà come succhiare un lecca-lecca. Il generale Figliuolo credo ne abbia già disposto un maxi acquisto”.

Come funziona lo screening? “Tamponi salivari per scovare gli asintomatici – precisa ancora Zaia – e poi, in caso di positivi, tamponi nasali semplici per tutta la scuola. Una falange macedone contro il virus».

E sulle cifre della campagna vaccinale, si mostra soddisfatto, il presidente, anche in ambito 12-19 anni, fascia d’età che vede il 55% dei soggetti già immunizzato.

Infine sul rientro in classe a settembre, alla domanda del giornalista che lo incalza sugli assembramenti in classe e sui mezzi pubblici, la ricetta di Zaia è semplice: “La mascherina ci salva“.

Daniele Di Frangia

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