Sono 20 i test sierologici positivi in Umbria. “Al momento, sono in isolamento in attesa del risultato del tampone molecolare, fa sapere l’assessore alla salute della Regione Umbria, Luca Coletto.
Complessivamente, in Umbria, si sono effettuati per adesso 1.334 test sierologici. Secondo l’assessore Umbro “tutto il personale della scuola ha dimostrato, come sempre e come prevedevamo, un grande senso di responsabilità. I dati sono incoraggianti – ha aggiunto -, la partecipazione nella prima giornata e stamattina è stata alta e i risultati decisamente lasciano ben sperare. Se il numero delle adesioni registrate sarà confermato anche nelle prossime giornate, lascia prevedere che sarà possibile terminare lo screening nei tempi previsti e senza grandi difficoltà”.
Bisogna pertanto attendere l’esito degli esami molecolari per capire come si dovrà agire. La Regione, intanto, ha organizzato una campagna divisa così: dal 24 al 29 agosto la somministrazione sarà dedicata al personale delle scuole che inizieranno le attività il 1 settembre; dal 1 al 12 settembre sarà la volta del personale delle scuole che inizieranno l’attività didattica il 14 settembre.
Ricordiamo l’indicazione che dovrà rispettarsi non appena si tornerà in classe: in caso di soggetto sospetto che potrebbe essere positivo al Covid-19 in una scuola o in un servizio per l’infanzia è previsto un preciso protocollo da seguire.
Il soggetto positivo al coronavirus verrà dotato di mascherina chirurgica, nel caso non ce l’abbia già, e accompagnato nel locale dedicato alla gestione dei casi, che le scuole dovrebbero stabilire prima dell’inizio delle lezioni.
In seguito il docente o lo studente dovrà essere assistito dal «referente Covid» della scuola: nel caso di uno studente vengono chiamati i genitori che dovranno avvertire il pediatra o il medico di base che procederà al triage telefonico ed eventualmente indirizzerà alunno e genitori a fare il tampone.
Nel caso il tampone sia positivo comincia l’indagine epidemiologica a cura della Asl di riferimento per stabilire i contatti nella scuola.
Non mancano i problemi legati ai test sierologici: in alcune regioni, come abbiamo già segnalato, i kit non sono ancora arrivati agli studi dei medici di base con la conseguenza che in questi territori la somministrazione inizierà con qualche giorno di ritardo.
Inoltre, molti medici di base sostengono che non vi sarebbero sufficienti misure di sicurezza per svolgere i test nei propri studi, motivo per cui molti dottori non aderiranno alla campagna di somministrazione dei test sierologici.
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