Sarà il Lazio la prima regione che somministrerà al personale scolastico i test sierologici in vista della riapertura delle scuole.
L’annuncio è stato dato il 22 luglio dall’assessore alla Sanità e Integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, in una conferenza stampa con il governatore Nicola Zingaretti.
In Lazio si parte per 120 mila lavoratori
La Giunta Regionale laziale, su proposta congiunta degli assessori regionali alla Sanità D’Amato ed al Lavoro, Claudio Di Berardino, ha deliberato per estendere il test di sierolprevalenza a docenti, educatori, operatori di sostegno, assistenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), studenti disabili e insegnanti di sostegno e tutte le figure professionali delle scuole di ogni ordine fino al secondo grado (compresi gli istituti professionali), paritarie e non, dei servizi educativi per l’infanzia gestiti dallo Stato e dagli Enti locali.
In totale sono previsti test per 120 mila lavoratori e come modello di somministrazione si adotterà quello già attivato per le indagini di sieroprevalenza al personale sanitario e delle forze dell’ordine.
In presenza di sieroprevalenza, spiegano dalla Regione Lazio, il docente verrà sottoposto al test molecolare (tampone) per la verifica della positività al Covid-19.
Tutti i dati, riporta l’ADN Kronos, verranno inseriti nella piattaforma nazionale.
Si attendono nei prossimi giorni notizie in merito alle date dalle quali partiranno le somministrazioni dei test sierologici.
Ritorno a scuola: la gara per acquistare i test sierologici è partita
A livello nazionale è già partita la gara per acquistare 2 milioni di test sierologici da somministrare al personale scolastico: “Confidiamo che per il 10 agosto, come si fa in emergenza e come si fa in un Paese normale, i test sierologici siano disponibili” per la riapertura in sicurezza degli istituti scolastici, ha detto pochi giorni fa il commissario Domenico Arcuri.
La somministrazione dei test verrà affidata ai medici di famiglia, alle Asl e ai distretti sanitari. E’ previsto che l’operazione potrà essere ripetuta nel corso dell’anno con delle cadenze in base all’evoluzione della pandemia.
Eppure, anche su questo fronte emergono alcune perplessità: “Al ministero davvero credono che docenti e personale Ata saranno disposti a interrompere le ferie a Ferragosto per sottoporsi volontariamente al test, per il quale, tra l’altro, è necessario il coinvolgimento del medico di base? E nel caso in cui l’esito risulti positivo e si debba procedere con il tampone, inevitabilmente i tempi si allungherebbero ed è lecito dubitare che si arriverebbe impreparati alla riapertura delle scuole”, fa notare il sindacato Gilda degli insegnanti.
Ad ogni modo, ricordiamo, che il test sierologico nelle scuole non sarà obbligatorio. Lo ha confermato la stessa ministra Azzolina: “I test sierologici sono su base volontaria: tante persone del mondo della scuola ce li hanno chiesti ma sono su base assolutamente volontaria”.