Rendere obbligatori e non facoltativi i test sierologici per il personale scolastico. al fine di individuare – prima dell’inizio delle lezioni a settembre – chi ha contratto il Covid-19: a chiederlo è lo Smi, Sindacato Medici Italiani, a seguito della decisione del ministero dell’Istruzione di introdurre, attraverso il Protocollo sulla sicurezza per il rientro a scuola a settembre, sottoscritto dal ministero dell’Istruzione con i sindacati, di avviare gli esami solo su base volontaria.
Il sindacato dei medici ritiene che i test debbano essere obbligatori ed effettuati negli uffici di sanità ed igiene pubblica delle Asl.
“Gli indirizzi operativi per l’effettuazione su base volontaria dei test sierologici sul personale docente e non docente delle scuole pubbliche e private non ci convincono”, ha detto Luigi De Lucia, vice segretario nazionale vicario dello Smi.
“Coprire l’intera platea del personale scolastico”
“I test – ha aggiunto – non dovrebbero essere volontari, bensì obbligatori in modo da coprire l’intera platea del personale scolastico ed essere effettuati su sangue venoso perché più sicuri rispetto ai quelli che utilizzano sangue dai capillari. Il medico di medicina generale potrebbe prescrivere i test obbligatori, dandone notizia agli uffici di igiene pubblica attivando così, in caso di positività, le procedure conseguenti”.
“In questo modo – ha concluso De Lucia – siamo convinti che si potrebbe compiere un’indagine più efficace per tutto il comparto, al fine di garantire una maggiore sicurezza per professori, studenti e anche per le famiglie. I medici di medicina generale sono promotori delle prescrizioni del test e seguono tutto l’iter del paziente in caso di positività”.
Le indicazioni ufficiali già approvate
Ad oggi, dopo le anticipazioni dei giorni scorsi dalla ministra Lucia Azzolina sulla non obbligatorietà dell’esame sierologico da attuare per verificare se si è contratto il Covid-19, le disposizioni di attuare sono quelle contenute nel Protocollo sulla sicurezza, in base al quale è stato stabilito che “si dia l‘opportunità di svolgere test diagnostici per tutto il personale del sistema scolastico statale e paritario, incluso il personale supplente, in concomitanza con l’inizio delle attività didattiche e nel corso dell’anno, nonché di effettuare test a campione per la popolazione studentesca con cadenza periodica”.