Sono abituato a leggere i documenti, prima di formulare valutazioni. Ho superato la fase delle luci del palcoscenico, oggi chiamata “annuncite” che grazie alla composizione dei suoi effetti vuoti, nasconde o altera i fatti.
E’ il caso del Testo Unico (Madia). I sindacati, in particolare la Cgil-Scuola, nella giornata del 19 maggio, aveva dichiarato la “sua vittoria”, affermando che la filosofia del Decreto Brunetta (Decreto Legislativo 165/2001) era stata superata a favore della contrattazione.
Bene, ho fatto una sinossi (vedi sotto) tra il “Decreto Brunetta” e il suo aggiornamento nel Testo Unico. Le integrazioni sono proposte nello schema del decreto (ricordo che ancora non il testo non è ancora stato pubblicato sulla G.U.).
Una breve riflessione
A mio parere risulta incomprensibile la conferma del carattere “imperativo” delle disposizioni del decreto “Brunetta” con la parte eliminata “solo qualora ciò sia espressamente previsto dalla legge.” Mi sembra un’operazione finalizzata a ridurre la natura “tranciante” del Decreto legislativo 165/2001. In altri termini: rendere meno amaro lo sciroppo!
L’impressione è confermata dall’inserimento della parte “possono essere derogate nelle materie…”, che stabilisce lo spazio di gestione del contratto, rispetto all’imperatività della legge.
Concludendo, se la mia lettura è corretta (gradirei conferme o smentite) le parti sociali sono rimaste con un “pugno di mosche in mano”. Ecco spiegato il silenzio che regna nei loro siti! Se le cose fossero andate diversamente, avrebbero utilizzato tutte le fanfare per “spargere ai quattro venti” la loro vittoria!
Ed ora questi sindacati si preparano alla firma del più irrispettoso contratto pubblico dal 1990. Sono curioso quali argomenti porteranno per giustificare questa ulteriore offesa alla dignità dei lavoratori.
Un suggerimento: non firmatelo!
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