Sulla approvazione dello schema di decreto per la revisione del testo unico sul pubblico impiego, Cgil, Cisl e Uil esprimono una moderata soddisfazione.
“Con l’approvazione in Consiglio dei ministri del Testo Unico del pubblico impiego si è conclusa una prima fase – si legge in un comunicato firmato dai segretari confederali Franco Martini, Maurizio Bernava e Antonio Foccillo – ma ora chiediamo alla ministra Madia di proseguire al più presto il confronto per completare quelle parti che abbiamo ritenuto insufficienti perché siamo convinti della scelta di puntare sulla contrattazione e su nuove relazioni sindacali”
I tre maggiori sindacati del pubblico impiego ricordano che a fine novembre era stato siglato un accordo con il ministro Madia che prevedeva di ripristinare il potere dei contratti di derogare rispetto alle norme di legge ed è anche per questo che pur condivendo “alcuni obiettivi come l’avvio del superamento del precariato, lo sblocco della contrattazione di secondo livello, l’inizio del riequilibrio fra legge e contratto ed una prima apertura sulle materie da devolvere alla contrattazione” chiedono di essere ancora ascoltati. Il testo uscito dal Consiglio dei Ministri è infatti solo una prima bozza che, per diventare definitivo, deve ancora passare dal confronto nella commissioni parlamentari.
Per quanto riguarda la questione del rinnovo dei contratti di più di 3 milioni di dipendenti pubblici i tre sindacati sollecitano il Governo ad “inviare immediatamente la direttiva all’Aran, come già annunciato dalla ministra Madia, in modo che si possano avviare le trattative”
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