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Tetti libri: record di spesa al Classico, i più economici gli Ipsia

A partire dal prossimo settembre mandare un ragazzo al liceo piuttosto che all’istituto professionale comporterà, nei cinque anni di corso, una spesa maggiore per l’acquisto dei libri pari ad oltre 650 euro: per frequentare il classico potranno infatti essere chiesti 1.491 euro, mentre per i professionali per l’industria e l’artigianato solo 835.
Il calcolo deriva dal confronto delle tabelle allegate al decreto firmato il 25 febbraio dal Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, riguardanti i “tetti” di spesa per i testi scolastici che per la prima volta i professori delle superiori sceglieranno in vista del prossimo anno scolastico.
il corso di studi che nel quinquennio comporterà il maggiore costo complessivo consentito per l’acquisto dei libri di testo sarà il liceo classico (1.491 euro), seguito dallo scientifico (1.405) e dall’istituto tecnico nautico (1.290 euro).
Poi via via tutti gli altri, con la maggior parte dei corsi che si attestano sopra i mille euro: 1.270 euro per l’istituto tecnico per il turismo, 1.250 per il magistrale, 1.235 per i geometri, 1.225 per i tecnici industriali, 1.220 per l’agrario e 1.115 per l’aeronautico. Lo stesso “tetto” (1.160 euro da ripartire sempre nei cinque anni) verrà applicato a chi frequenterà l’istituto tecnico commerciale e quello per le attività sociali.
I libri indicati dai docenti del liceo artistico non potranno invece superare 1.070 euro. Sotto i mille euro vi sono gli alberghieri (985 euro), gli istituti professionali per l’agricoltura (945), gli istituti d’arte (938) e gli istituti professionali per il commercio ed il turismo (925).
Le scuole medie superiori che chiederanno meno sacrifici alle famiglie saranno i professionali per i servizi sociali, con 875 euro di spesa massima complessiva, e gli Ipsia (Istituti professionali per l’industria e l’artigianato) che non potranno superare 835 euro.
Per quanto riguarda i singoli anni di corso, il record di spesa massima consentita spetta sempre al liceo classico: al terzo potranno essere chiesti ben 370 euro, al primo 320 e al quinto 315. Anche allo scientifico il terzo anno sarà quello più dispendioso per le famiglie (310 euro), mentre al magistrale la spesa più alta sarà quella da affrontare al primo (sempre 310 euro).
L’ultimo anno, quello degli esami di Stato, degli istituti professionali sarà quello che invece richiederà meno soldi per l’acquisto dei libri: appena 120 euro per chi frequenterà i servizi sociali, 125 euro per gli iscritti agli Ipsia e 130 per i maturandi in commercio e turismo e dell’alberghiero.

Viene ora da chiedersi se l’evidente divario di spesa possa in qualche modo influenzare le iscrizioni: poiché queste si sono chiuse ormai di un mese, per il prossimo anno questa eventualità non dovrebbe avere corpo. In seguito, considerando il periodo di ristrettezza economica in cui vivono milioni di famiglie, non è da escludere che possa avere il suo peso.

Alessandro Giuliani

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