Non poteva accadere che negli Stati Uniti, il Paese che più al mondo rilascia concessioni per l’uso personale delle armi: in un piccolo distretto del Texas, Harrold, è stato dato il via libera agli insegnanti di presentarsi in classe con la pistola. In tal modo, già alla riapertura delle scuole, che avverrà tra pochi giorni, potranno “prevenire le sparatorie” e “proteggere il corpo docente e gli allievi” in caso di attacco armato.
L’unico vincolo che li separa da questo speciale record è la frequentazione di uno speciale corso di formazione, una full immersion attraverso la quale i docenti apprenderanno principi ed elementi in materia di “gestione delle crisi”.
Quel che sorprende è che la decisione di far mettere nelle borsa dei docenti, assieme al materiale per le spiegazioni ed ai compiti, una vera arma da fuoco è stata presa per motivi decisamente discutibili. David Thweatt, il Soprintendente di Harrold, ha spiegato che la piccola comunità del suo distretto, nel nord del Texas, si trova a circa 30 minuti di macchina dall’ufficio dello sceriffo della Contea di Wilbarger: una distanza eccessiva, che lascerebbe studenti e insegnanti senza protezione. Largo quindi alla “difesa fai da te”. Sempre il Soprintendente ha giustificato la sua decisione affermando che “le sparatorie sono cominciate proprio quando il Governo federale ha vietato le armi a scuola”.
Più in generale, negli Stati Uniti negli ultimi anni si è assistito ad un incremento delle sparatorie, soprattutto nelle scuole superiori e nei campus universitari. Una delle più recenti risale all’aprile 2007, quando uno studente d’origine asiatica uccise 33 studenti nel campus del politecnico ‘Virginia Tech’. Una circostanza che indusse lo Stato del Texas a dichiarato fuorilegge la presenza di armi a scuola, solvo apposita e motivata autorizzazione da parte dei singoli istituti.
Chissà cosa penseranno di questa possibilità gli obiettori di coscienza che tra i docenti si presume siano in quantità superiore rispetto alle altre categorie professionali: un insegnante, almeno in linea teorica, dovrebbe essere infatti più avvezzo alla lettura e allo studio piuttosto che all’uso corretto dei proiettili. Ma chissà che la cultura “armaiola” statunitense non riesca a fare miracoli rendendo i prof dei provetti tiratori scelti?