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Tfa II ciclo, la storia si ripete: nei quiz preselettivi spunta l’ombra dei troppi errori

I quiz preselettivi per l’accesso ai corsi abilitanti del secondo ciclo di Tfa sarebbero “viziati da errori”. La denuncia arriva dall’Anief, dopo che il sindacato ha raccolto “più di 500 le segnalazioni” di inesattezze nei quesiti posti nei giorni scorsi ai candidati corsisti in occasione delle preselezioni. Dal Miur nei giorni scorsi, invece, era stato comunicato che le domande errate non sarebbero più di una decina.

Secondo l’Anief a riscontrare gli errori sono stati “molti degli oltre 100mila partecipanti alle selezioni per la frequenza di uno dei 22.478 posti messi a disposizione dal Miur”. Ai formatori del sindacato “risultano già 63 i quesiti errati per 13 classi, e altri 6 accorpamenti concorsuali: vi sono tutti i presupposti per avviare il ricorso al Tar del Lazio per l’ammissione con riserva alle prove scritte”.

“Per fermare questo copione ormai fisso – dice il presidente di Anief e segretario di Confedir, Marcello Pacifico – è arrivato il momento di aprire un’inchiesta: bisogna far luce sulle modalità di affidamento delle prove preselettive”. Da una prima verifica, si legge nella nota, “sono diversi gli errori riscontrati per le classi concorsuali A017, 18, 21, 25, 37, 38, 39, 47, 49, 51, 52, 59, 61, 71. E anche per la selezione negli accorpamenti disciplinari 23-28, 6 e 71, 20, 3, 6 e 7 risultano fondate contestazioni. Nei prossimi giorni gli esperti del sindacato continueranno le opportune verifiche per le altre classi concorsuali”.

Il sindacato invita quindi tutti i candidati esclusi dalla prove scritte ad “attivarsi per fare chiarezza sulle modalità della loro estromissione: c’è tempo fino al 22 agosto per ricorrere. Anief, una volta ricevuta la documentazione, valuterà caso per caso l’opportunità di adire le vie legali, ai fini del riconoscimento del diritto a essere ammessi alle successive prove scritte e orali. Qualora vi siano i presupposti giuridici – conclude la nota – l’obiettivo del ricorso è richiedere un provvedimento cautelare entro fine settembre”.

Alessandro Giuliani

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