Il Tfa abilitante si attiverà subito dopo aver risolto l’emergenza su mobilità e concorso, però solo per le classi di concorso con bisogno di posti.
A confermarlo, come già rilevato in tempo reale dalla Tecnica della Scuola, è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, durante il video forum su Repubblica Tv tenuto nel pomeriggio di lunedì 12 settembre.
“C’è stato uno spostamento di mesi” rispetto ai tempi previsti “ma ci sarà un altro ciclo di tirocinio formativo attivo”, ha assicurato il ministro.
“Nelle prossime settimane, dopo essersi sgravata di macigni come mobilità e concorso – ha aggiunto il ministro – l’amministrazione avrà lo spazio per condurre l’operazione, che riguarderà quelle classi di concorso che avranno bisogno di nuovi posti”.
Anche perché occorre, di fatto, evitare che si ripeta il problema della mancanza di disponibilità di posti che, nei giorni scorsi, ha caratterizzato il concorso docenti 2016.
Con la delega per l’accesso all’insegnamento, prevista dalla Buona scuola e su cui sta lavorando, “ci sarà una laurea che già prevede al suo interno dei crediti che abilitano coloro che scelgono di fare l’insegnante. Non si pagherà più un corso“, come avviene oggi con il tfa (oltre 3mila euro ad aspirante docente) “per accedere al concorso a cattedre”, ha assicurato Giannini.
“Ma subito dopo la laurea si farà un tirocinio pagato, corrispondente allo status di tirocinante”, che durerà tra i due e i tre anni.
Secondo Giannini, ci troviamo di fonte ad “una rivoluzione”, che “però richiede, anche partendo immediatamente, degli anni. L’alternativa – ha concluso – sarebbe lasciare un buco, ma non è un’operazione coerente con l’impegno del governo”. Ecco, perché verrà bandito, a questo punto a fine anno, forse anche ad inizio 2017, il terzo ciclo di Tfa.
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