Oggi, 23 luglio, è in corso al Senato la discussione del ddl di conversione, con modificazioni, del Dl Scuola, il dl n. 71 recante disposizioni urgenti in materia di sport, sostegno didattico agli alunni con disabilità, regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025, università e ricerca (A.S. 1193), illustrato dal relatore, sen. Marcheschi, su mandato conferitogli oggi dalla settima Commissione riferirne sul testo approvato dalla Camera lo scorso 16 luglio.
A parlare in aula è stato anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Ecco le sue parole: “Credo che non sfugga la realtà. Ai nostri ragazzi con disabilità non offriamo una docenza specializzata sul sostegno. Per la prima volta si dà rilievo all’Osservatorio per l’Inclusione. I crediti saranno almeno 30. Per la loro definizione sarà coinvolto l’Osservatorio”.
“La norma sulla conferma dei docenti di sostegno è stata voluta per anni da molte associazioni. Devo dire che ho sentito dire che vogliamo portare i privati nella scuola. Le famiglie sono i privati? L’articolo 30 della Costituzione lo conosciamo? Se la scuola deve avere al centro la persona è evidente che bisogna avere a cuore il futuro degli studenti con disabilità”.
“La soluzione che coinvolge Indire non è una sanatoria. Prevediamo un percorso ulteriore; semmai risolviamo un problema. Si è fatta pure polemica sull’insegnamento dell’italiano agli stranieri. I dati sull’abbandono scolastico parlano chiaro. Dal prossimo anno prevediamo una formazione obbligatoria pomeridiana. Poi con la formazione e il reclutamento di appositi insegnanti specializzati. Se un ragazzo non conosce la lingua non può integrarsi, non può apprendere le altre materie, la cultura”.
“Concludo con una smentita: è stato detto che i docenti del Nord vengano pagati dai privati. Questa affermazione è totalmente falsa e non l’ho neanche auspicato. Credo solo che i privati debbano fare la loro parte per finanziare la scuola”.
Il provvedimento sull’introduzione del docente per stranieri, prevede la presenza, del suddetto insegnante, nelle classi con un numero di alunni stranieri pari o superiore al 20%. L’obiettivo è garantire, attraverso la conoscenza della lingua italiana, una reale uguaglianza tra tutti gli studenti e combattere la dispersione scolastica. La nuova figura, adeguatamente formata, dovrebbe entrare a regime nell’anno scolastico 2025/2026, considerando in ogni caso che le scuole nell’ambito della loro autonomia possono organizzare corsi aggiuntivi extracurricolari di potenziamento.
Fra le novità presenti nel decreto assume rilevanza la volontà del Governo di garantire la continuità didattica ai ragazzi disabili, anche nel caso di docenti non di ruolo. La condizione fondamentale è che sia la famiglia a richiedere la conferma del docente che ha seguito il figlio/a disabile l’anno precedente.
Il decreto prevede l’attivazione di alcuni percorsi per conseguire la specializzazione sul sostegno “alternativi” rispetto al Tirocinio Formativo Attivo, il Tfa, erogato dalle Università ogni anno.
I percorsi che saranno attivati sono due: uno dedicato chi ha anni di servizio sul sostegno e un altro dedicato chi è in possesso di titoli esteri.
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