Introdurre una “cabina di regia”, dare indicazioni più precise sugli atti da realizzare, introdurre gli organi organizzatori dei tirocini in tempi congrui: sono alcune delle criticità rilevate dall’Anfis, attraverso il primo Rapporto sul primo ciclo dei Tfa ordinari (conclusi da poche settimane).
Il rapporto, un contributo di analisi frutto di una raccolta dati effettuata attraverso la rete di tutor coordinatori (hanno risposto al questionario Anfis in 79) di 16 regioni italiane, è stato realizzato sulla base dei dati provenienti da ben 39 atenei. Dai ricercatori è giunto un messaggio che non ha bisogno di commenti: “è urgente provvedere al secondo ciclo tenendo conto delle evidenze che emergono nel Rapporto”.
Pur non entrando nel merito del livello di formazione raggiunta dai corsisti (non era questa la mission della ricerca realizzata dalla’Anfis), il rapporto evidenza degli aspetti importanti sull’organizzazione dei Tfa ordinari: in particolare, si sofferma sulle criticità che hanno caratterizzato l’applicazione della normativa di riferimento. Particolarmente grave è stata anche reputate l’assenza di una programmazione analitica degli atti da realizzare.
Come anche la mancanza di una cabina di regia (oltre che di un coinvolgimento attivo delle istituzioni scolastiche di riferimento), che è alla base dell’eccessiva personalizzazione dei percorsi da parte dei singoli atenei organizzatori dei corsi abilitanti.
Colpevolmente tardiva è stata anche l’istituzione del Consiglio di corso di tirocinio, con inevitabili conseguenti ritardi anche nell’individuazione dei tutor coordinatori del corsi.
Il Rapporto si conclude con una sorta di appello: quello di tenere conto delle indicazioni provenienti dal primo rapporto Anfis. E, soprattutto, dalle criticità riscontrate: modifiche, revisioni e rielaborazioni devono essere considerate delle risorse da adottare. In vista di soluzioni efficaci da adottare nel secondo ciclo di Tfa.