Alcuni sindacati sono sul piede di guerra contro il Miur, reo, a loro avviso, di aver controllato i test delle prove preselettive dei Tfa in soli tre giorni, quando era stato programmato che l’operazione complessiva di controllo degli errori avrebbe avuto giusta conclusione entro il 20 agosto 2012.
Quindi i lavori della Commissione di docenti universitari, nominata dal Ministro per verificare la correttezza scientifica dei test delle prove nazionali di preselezione ai corsi di Tfa sono stati considerati, da questi sindacati, per lo meno frettolosi. Lo stesso Ministero viene accusato dalle stesse sigle sindacali di incapacità nel sanare in autotutela gli errori compiuti, giacché in alcuni casi, sono state considerate erronee risposte, ritenute esatte dai consulenti del sindacato stesso. In pratica l’azione di controllo che aveva come principale obiettivo quello di evitare la pratica, ormai consueta, del ricorso di massa, sembra non aver ottenuto l’esito sperato.
A tal proposito cominciano ad avviarsi le procedure per i ricorsi presso il Tar del Lazio, per garantire ai candidati, che a oggi risultano al di sotto della fatidica soglia dei 21/30, la possibilità di partecipare alle prossime prove scritte. A monte di qualsiasi ricorso è necessario che l’aspirante insegnante prenda visione del proprio operato e per far ciò il Miur, in un’apposita nota, dichiara che tutti gli atti relativi a questa complessa procedura di verifica sono depositati presso la segreteria del Capo Dipartimento per l’Istruzione – dott.ssa Lucrezia Stellacci – per chiunque voglia prenderne visione, previa presentazione di domanda di accesso. Comunque sia, dopo un’estate calda, all’impronta dell’errore, per i Tfa potrebbe prospettarsi un autunno rovente, a base di ricorsi, controricorsi, ordinanze e sentenze.
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