Per chi deve accedere al percorso TFA avendo solo i titoli richiesti per accedere alle prove preliminari e nessun tipo di riserva, dovrà affrontare le prove di accesso predisposte da ciascuna università. I test si articolano in una parte preliminare, una o più prove scritte e una prova orale.
Il test preliminare è costituito da 60 quesiti formulati con cinque opzioni di risposta, di cui solo una corretta. Almeno 20 dei predetti quesiti sono volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana. La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la mancata risposta o la risposta errata vale 0 punti. Il test ha la durata di due ore.
Sono ammessi alla prova/prove scritta/e ovvero pratiche, i candidati, che hanno conseguito una votazione non inferiore a 21/30 nella prova preliminare, pari al doppio dei posti disponibili per gli accessi. Possono partecipare altresì alla prova scritta i candidati che, all’esito della prova preselettiva, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi. Fermo restante che il punteggio del test preselettivo non è computato ai fini della predisposizione della graduatoria degli ammessi al corso.
Per essere ammesso alla prova orale il candidato deve conseguire, nella prova ovvero nelle prove di cui sopra una votazione non inferiore a 21/30. Nel caso di più prove, la valutazione è ottenuta dalla media aritmetica della valutazione nelle singole prove, ciascuna delle quali deve essere comunque superata con una votazione
non inferiore a 21/30. La prova orale, anch’essa valutata in trentesimi, è superata se il candidato riporta una votazione non inferiore a 21/30.
Il bando di avvio delle prove di accesso, predisposto dalle università, individua, ai fini della compilazione della graduatoria finale degli ammessi al corso, le tipologie dei titoli culturali e professionali valutabili e il punteggio a essi attribuibile, comunque non superiore a 10 punti complessivi.
Fra gli argomenti da conoscere oltre alla capacità di argomentazione e corretto uso della lingua italiana è particolarmente opportuno avere delle competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola; delle competenze su empatia e intelligenza emotiva; delle competenze su creatività e pensiero divergente e delle competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.
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