Come si svolgono le prove del Tfa sostegno 2023? Facciamo chiarezza su temi e modalità.
Il test preliminare è costituito da 60 quesiti formulati con cinque opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne deve individuare una soltanto. La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la mancata risposta o la risposta errata vale 0 punti. Il test ha la durata di due ore.
Rappresenta la prima fase, basica per verificare, fra l’altro, le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana (almeno 20 quesiti). È focalizzato sulla cultura generale e professionale di base. Dunque fra i quesiti vi potrebbero essere brevi brani di cui si chiede di verificare la comprensione o il focus, o chiarire che cosa non vi si dice; oppure potrebbero essere proposte frasi complesse, rispetto a cui si chiede di individuare la formulazione linguisticamente corretta; vi potrebbero essere domande su autori classici della cultura pedagogico-didattica, psicologica e sociologica, che attengono alla preparazione professionale di base.
Gli argomenti delle prove non verteranno sui temi specifici del sostegno (che saranno oggetto del corso) ma su queste aree più generali:
L’articolazione delle prove dopo il test: in particolare scritta (o pratiche) e orale è stabilita dalle Università. La loro valutazione è espressa in trentesimi. Queste prove vertono su una o più delle tematiche e non prevedono domande a risposta chiusa.
Competenze didattiche diversificate, in funzione dell’ordine e grado di scuola. Competenze didattiche generali su: programmazione e progettazione di classe e individualizzata/personalizzata; Universal Design for Learning; competenze relazionali, metodologiche, strumentali, organizzative a livello di classe; differenziazione didattica; competenze valutative; partecipazione al team di classe e agli organi collegiali scolastici; la gestione degli allievi con BES.
Competenze su empatia e intelligenza emotiva. Riferite ai seguenti aspetti: riconoscimento e comprensione di emozioni, stati d’animo e sentimenti nell’alunno; aiuto all’alunno per espressione e regolazione adeguata dei principali stati affettivi; promozione della solidarietà e collaborazione in classe; capacità di autoanalisi delle proprie dimensioni emotive nella relazione educativa e didattica.
Competenze su creatività e pensiero divergente. Riferite al saper generare strategie innovative e originali tanto in ambito verbale-linguistico e logico-matematico quanto attraverso i linguaggi visivo, motorio e non verbale; capacità di integrazione di linguaggi multimediali a livello di presentazione dei contenuti, di comunicazione e di metodologie; capacità motivazionali.
Competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche, con riferimento all’organizzazione scolastica e gli aspetti giuridici concernenti l’autonomia scolastica: il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, PAI, l’autonomia didattica (es.: ruolo dei Dipartimenti), l’autonomia organizzativa, l’autonomia di ricerca e di sperimentazione e sviluppo, le reti di scuole; le modalità di autoanalisi e le proposte di auto-miglioramento di Istituto; la documentazione; gli Organi collegiali: compiti e ruolo del Consiglio di Istituto, del Collegio Docenti e del Consiglio di Classe o Team docenti, del Consiglio di Interclasse, del Gruppo di lavoro per l’inclusione a livello di scuola, del GLO; forme di collaborazione interistituzionale, di attivazione delle risorse del territorio, di informazione e coinvolgimento delle famiglie, ruolo delle famiglie.
Prova scritta. Può essere formulata come esposizione su un’unica domanda stimolo, differenziata per ordine e grado di scuola; oppure come serie di domande semi-strutturate tese a mettere in luce, ad esempio: competenze socio-psicologiche; pedagogiche e didattiche; organizzative e giuridiche.
Prova orale. Solitamente verte sui contenuti della prova scritta – da cui quasi sempre si parte – creando espansioni sulle competenze indicate sopra (art. 6, comma 1 del DM 2011); verte anche su questioni motivazionali. Per chi ha presentato pubblicazioni e/o titoli pertinenti, possono esserci domande di approfondimento.
È ammesso alla prova scritta, un numero di candidati, che hanno conseguito una votazione non inferiore a 21/30 nel test, pari al doppio dei posti disponibili per gli accessi. In caso di parità di punteggio, prevale il candidato con maggiore anzianità di servizio di insegnamento sul sostegno nelle scuole. In caso di ulteriore parità, ovvero nel caso di candidati che non hanno svolto il predetto servizio, prevale il candidato anagraficamente più giovane.
Per essere ammesso alla prova orale il candidato deve conseguire nella prova una votazione non inferiore a 21/30. Nel caso di più prove, la valutazione è ottenuta dalla media aritmetica della valutazione delle singole prove, ciascuna delle quali deve essere superata con una votazione non inferiore a 21/30.
Anche la prova orale è superata se la valutazione è non inferiore a 21/30.
L’organizzazione delle prove deve tenere conto delle specifiche esigenze dei candidati con disabilità e con DSA.
La graduatoria finale è relativa ai risultati nelle tre prove di accesso e alla valutazione dei titoli culturali e professionali.
La graduatoria degli ammessi al corso è formata, nei limiti dei posti messi a bando, dai candidati che hanno superato la prova orale, sommando ai punteggi conseguiti nelle prove, il punteggio attribuito all’esito della valutazione dei titoli di cui al comma 8 dai medesimi presentati. In caso di parità di punteggio prevale il candidato con maggiore anzianità di servizio di insegnamento sul sostegno nelle scuole. In caso di ulteriore parità ovvero nel caso di candidati che non hanno svolto il predetto servizio prevale il candidato anagraficamente più giovane.
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