Il Coordinamento Nazionale Precari Scuola invia una comunicazione urgente al MIUR chiedendo il blocco immediato dei bandi TFA V Ciclo Sostegno attivati con decreto ministeriale n.95 del 12 febbraio 2020 e una Proroga dell’iscrizione alla prova preselettiva.
Le motivazioni riguardano principalmente le misure restrittive del DPCM del 9 marzo 2020, che impediscono ai candidati di poter presenziare le prove selettive nelle date 2-3 aprile 2020.
A causa della chiusura delle Università mancherebbe anche ogni forma di assistenza ai candidati per la presentazione delle domande, questione da non sottovalutare in quanto anche gli scorsi anni si sono riscontrati casi di anomalie nel sistema d’iscrizione e nel completamento delle domande.
Inoltre si rende impossibile l’eventuale conseguimento dei 24 cfu resi obbligatori per gli aspiranti con il solo possesso della laurea. Ricordiamo inoltre che anche eventuali enti accreditati da parte del MIUR potrebbero non garantire il servizio a causa delle misure restrittive decretate. Infine, riteniamo che lo stato di emergenza abbia posto tutti i cittadini in uno stato di giustificata agitazione che non permetterebbe ai candidati di svolgere le prove con la dovuta serenità e concentrazione.
Per le motivazioni di cui sopra riteniamo inopportuno che gli atenei non abbiano sospeso o prorogato la scadenza per le iscrizioni alle prove preselettive.
Ulteriori motivazioni per la richiesta di congelamento immediato dei bandi del TFA Sostegno V Ciclo riguardano una serie di storture in seno alla struttura del bando stesso:
– Non viene riconosciuto come criterio di accesso il servizio pluriennale svolto dai docenti precari su sostegno, requisito invece accettato nel TFA IV ciclo 2019. I docenti precari su sostegno con almeno 3 anni di servizio chiedono la possibilità di specializzarsi ed essere stabilizzati attraverso un canale riservato che riconosca il valore del servizio maturato. A questi docenti oggi viene imposto il requisito dei 24 cfu, al pari di aspiranti docenti senza servizio. Sottolineiamo che anche gli ITP, con il solo diploma, senza servizio e senza il possesso dei 24 cfu possono accedere alle prove preselettive. Infine, alle prove possono accedere anche i docenti di ruolo. Il risultato sarà certamente quello di una presenza massiva alle preselezioni, che non garantirà l’accesso alla formazione sull’inclusione a chi per anni ha scelto questa professione, quella dell’insegnante di sostegno, così delicata e importante.
– Si richiede di uniformare a livello nazionale le prove e i criteri di valutazione di candidati. Questo eviterebbe la diversificazione in base alle Università di riferimento, ma soprattutto le disparità, gli errori e le irregolarità riscontrati lo scorso anno, quando la somministrazione e la preparazione dei test fu affidata ad enti privati.
– Si contesta la modalità di valutazione attraverso prove a risposta multipla, e riguardo gli argomenti delle prove, si contesta che questi siano quasi completamente sovrapponibili ai programmi dei corsi previsti per lo stesso percorso TFA.
– Si richiede che la soglia di punteggio per superamento della prova sia portata a 18/30 .
– Si richiede un contenimento dei costi per la fruizione del corso poiché il prezzo medio si aggira intorno ai 2500/3000€, una cifra proibitiva per migliaia di docenti precari.
– Si richiede una distribuzione omogenea dei posti messi a bando in base all’effettivo fabbisogno regionale.
Coordinamento Nazionale Precari Scuola
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