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Tfa sostegno estero, i docenti: “chiediamo che i nostri titoli vengano rispettati e riconosciuti”

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Il Comitato Libero ed indipendente “UNA VOCE PER IL TFA ESTERO”, persegue l’interesse legittimo costituzionalmente garantito al riconoscimento del corso di specializzazione sul sostegno conseguito in paesi europei, con la presente vuole sottolineare ancora una volta che il nostro titolo di specializzazione sul sostegno è valido ed è stato conseguito nel rispetto di tutte le normative vigenti. Ribadiamo che gli esami sono stati effettuati a seguito di opportuno studio e che a tal fine abbiamo noi tutti sviluppato una competenza linguistica non altrimenti acquisibile se non attraverso il tirocinio svolto e il materiale didattico studiato. Sul fronte giurisprudenziale, le azioni di fronte ai Tribunali amministrativi regionali e al Consiglio di Stato hanno permesso di giungere alla conclusione che il MIM deve ratificare il riconoscimento dei nostri titoli. Vi sono, infatti, innumerevoli sentenze, ordinanze, decreti che intimano al Ministero dell’Istruzione e del Merito a procedere al riconoscimento del corso di specializzazione in educazione ai bisogni specifici e al sostegno didattico conseguiti all’estero.

Non da ultimo, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con le sentenze del 28 e 29 dicembre 2022, si è pronunciata sulla riconoscibilità nel nostro ordinamento dei titoli di abilitazione e specializzazione relativi al “sostegno” conseguiti in altri paesi dell’Unione Europea. Il Collegio ha confermato la tesi già sostenuta dal TAR Roma in primo grado, secondo cui le istanze presentate debbano correttamente essere valutate alla luce delle competenze ottenute. Vorremmo, inoltre, evidenziare in maniera pacifica, come si addice al ruolo di docenti che rivestiamo, che a fronte di un nostro comportamento sereno e conciliante continuiamo a subire costantemente offese e attacchi in Italia. Tutto ciò lede la nostra dignità ed è una mancanza di rispetto sia nei nostri confronti che nei confronti degli studenti a noi affidati, a cui ci dedichiamo con impegno, professionalità ed assoluta dedizione.

Ribadiamo che se il Ministro decidesse in modo del tutto arbitrario di non concedere la possibilità di stipulare contratti a coloro i quali sono inseriti in prima fascia sostegno con il titolo ancora in attesa di riconoscimento, violerebbe i principi di imparzialità e buon andamento fissati dall’art. 97 della Costituzione. Chiediamo, quindi, in conclusione, che i nostri titoli vengano rispettati e considerati validi in primis tra noi pari e poi dinnanzi alla legge, e che l’inserimento in graduatoria sia secondo il nostro punteggio nella posizione che ci spetta per diritto e per merito. 

Comitato libero e indipendente “UNA VOCE PER IL TFA ESTERO”