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TFA sostegno, gli idonei chiedono accesso di diritto al V ciclo

Anche l’anno scolastico 2019/20 partirà annunciato dagli araldi dell’inclusione scolastica, peccato che oltre ai proclami non ci siano le reali misure per attuare quell’inclusione che la normativa prevede e il buonsenso auspica.

Per il sostegno didattico si prevedono circa 60.000 cattedre in supplenza. Come sottolineato da uno dei più autorevoli esperti del sostegno didattico, il prof. Ernesto Ciraci, presidente del MiSoS (Movimento Insegnanti di Sostegno Specializzati): “sembra proprio che il sostegno in Italia sia diventato una sorta di ufficio di collocamento>”.

Viene infatti troppo spesso utilizzato come ammortizzatore sociale a discapito della professionalità e motivazione dei docenti.

Ciraci indica diverse misure per contrastare il fenomeno della “supplentite”:

  1. la trasformazione delle cattedre in deroga al sud e al centro Italia tale da assumere tutti gli specializzati precari;
  2. la previsione per gli insegnanti specializzati sul sostegno di ogni ordine e grado – comprensivi degli specializzandi e idonei IV ciclo Tfa sostegno –, visto l’impellente bisogno di docenti formati e competenti, di un concorso riservato con sola prova orale non selettiva (come accaduto per il concorso straordinario sostegno Fit 2018);
  3. la formazione in tempi brevi di altri docenti di sostegno attraverso corsi di specializzazione.

Per questo ultimo punto Ciraci ricorda che oltre i 14.224 docenti che hanno iniziato, o stanno per iniziare, il corso di specializzazione con il IV ciclo Tfa sostegno nelle varie università italiane ci sono anche gli idonei allo stesso corso, docenti motivati e meritevoli che hanno superato tutte le prove di accesso al corso ma per i quali le università non hanno posti disponibili “questi docenti – spiega Ciraci – debbono accedere di diritto al V ciclo TFA sostegno, ma soprattutto debbono accedere in tempi brevi, poiché la scuola ne ha bisogno>”.

Confidiamo che il Miur accolga le osservazioni del MiSoS e definisca il percorso degli idonei, che già hanno mostrato “una vera e propria vocazione dettata da una grande motivazione” caratteristica essenziale, secondo Ciraci, per svolgere il ruolo di docente di sostegno.

 

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