Le procedure di specializzazione sul sostegno in Alto Adige seguono un altro percorso. Tale differenza rispetto alle regole nazionali, infatti, si rintraccia nell’autonomia della provincia di Bolzano Alto Adige, che quindi, come in questo caso, ha facoltà di seguire altre procedure e tempistiche in merito a corsi, concorsi e abilitazioni.
A tal proposito, sul sito dell’Università di Bolzano è presente tale avviso: “le nuove procedure abilitanti all’insegnamento per le attività di sostegno didattico che verranno attivate presso la Libera Università di Bolzano si discosteranno dalla normativa nazionale in merito. Si rivolgeranno solamente agli insegnanti delle scuole con lingua d’insegnamento tedesca e delle località ladine in Alto Adige“.
Ciò vuol dire che che al corso di specializzazione sul sostegno attivato dalla Libera Università di Bolzano, potranno accedervi solo chi insegna in tedesco o ladino. Chi parla italiano deve cambiare provincia se vuole diventare insegnante di sostegno.
Nel territorio ci sono scuole italiane, tedesche e ladine, e come affermato dalla direzione istruzione e formazione della provincia di Bolzano Alto Adige, vi è molta difficoltà a reperire il personale specializzato sul sostegno nelle scuole tedesche e ladine.
A sostegno di ciò, c’è la delibera del 18 dicembre 2018, n. 1363 della Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige, in cui si spiega esattamente questo: “Con il presente corso saranno formati docenti che sostengono l’integrazione e l’inclusione di bambine e bambini, alunne ed alunni con disabilità nelle scuole in lingua tedesca e nelle scuole delle
località ladine“.
Per questo motivo, il bando per partecipare ai corsi di sostegno, scaduto già lo scorso 25 febbraio, è rivolto solo ai docenti madrelingue tedeschi e ladini.
In totale, la Libera Università di Bolzano, metteva a bando 80 posti, di cui 60 per la scuola media, 20 per la scuola secondaria.
Non solo: la selezione per accedere al corso sostegno in Alto Adige avverrà tramite due prove scritte, e quindi non tre come invece per gli altri aspiranti docenti sul sostegno nel resto d’Italia:
La selezione nella provincia di Bolzano consiste in:
1) una prova scritta
2) una prova orale
3) una valutazione dei titoli.
Inoltre, “il corso di formazione avviene in servizio a seguito di un contratto a tempo parziale del docente di sostegno didattico (di seguito chiamato “patto formativo”). Detto patto formativo prevede un impegno compreso tra il 30% e il 90% di un contratto
di lavoro a tempo pieno e le ore di servizio devono consentire la partecipazione alla frequenza universitaria nei giorni di venerdì e sabato“.
Infine, il corso sarà distribuito in tre anni, proprio per il fatto di attivarlo durante il servizio.
Tutto ciò, per quanto lecito e previsto dal caso particolare della provincia autonoma di Bolzano, ha lasciato senza dubbio l’amaro in bocca a quei docenti italiani della Provincia di Bolzano Alto Adige che non parlano il tedesco e il ladino.
Questi docenti, infatti, se vogliono specializzarsi sul sostegno, devono necessariamente cambiare provincia, quindi studiare fuori sede, sostenere tre prove d’accesso e non due come i colleghi di Bolzano che parlano la lingua tedesca e ladina.
Come sappiamo, in questi giorni sono in corso le iscrizioni alle prove d’accesso del corso sostegno, che si svolgeranno:
Il Tfa Sostegno, istituito ai sensi dell’art. 13 del D.M. del 10 settembre 2010, n. 249, è un percorso formativo per l’acquisizione delle competenze didattiche atte a favorire l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità secondo quanto disposto dalla legge del 5 febbraio 1992, n. 104 e successive modificazioni e integrazioni.
Il numero dei posti disponibili è determinato annualmente dal Miur, sulla base della programmazione regionale degli organici del personale docente della scuola e del fabbisogno specifico di personale specializzato per il sostegno didattico degli alunni con disabilità.
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