L’Università di Palermo si distingue dagli altri atenei italiani per quanto riguarda il corso sostegno. Niente a che vedere, però, con innovative misure didattiche.
L’ateneo del capoluogo siciliano è l’unico in tutta Italia a non attivare i corsi per insegnanti di sostegno nella scuola secondaria (scuole medie e superiori). Gli unici corsi a essere attivati sono quelli per poter insegnare nella scuola dell’infanzia e primaria: nello specifico sono stati previsti 100 posti per l’infanzia e 340 per la primaria.
Una situazione più unica che rara che è approdato al Senato Accademico con l’interrogazione di Pietro Di Lorenzo, Rappresentante FLC CGIL del personale Tecnico amministrativo al Senato Accademico, che ha chiesto all’ateneo siciliano spiegazioni sulla decisione: “Sebbene il numero totale dei posti previsti per il sostegno presso la scuola dell’infanzia e la primaria sia comunque soddisfacente, si ritiene che probabilmente un maggiore impegno avrebbe potuto consentire l’individuazione di ulteriori posti a vantaggio degli studenti palermitani che, invece, per partecipare ai bandi dovranno spostarsi, affrontando, oltre alla possibilità di trasferimento, anche sacrifici di natura economica per il solo sostenimento del test. Si chiede di conoscere le motivazioni che hanno portato alla mancata presentazione dell’offerta formativa potenziale per la scuola secondaria, stante l’approssimarsi delle scadenze per il sostenimento del test, prima previste per il 28 e 29 marzo e poi prorogate al 15 e 16 aprile”.
La risposta dell’Università non si è fatta attendere: “L’ateneo, in continuità con l’ultimo ciclo attivato, ha manifestato la propria disponibilità per l’attivazione dei corsi di specializzazione per la scuola primaria e dell’infanzia. Per i futuri cicli, a fronte delle tante richieste pervenute, speriamo di poter prendere in considerazione la possibilità di attivare dei percorsi di formazione anche per la scuola secondaria di primo e secondo grado”.
La protesta dei docenti
Telefonate, mail e messaggi sulla nostra pagina Facebook. I docenti siciliani, in particolare quelli di Palermo, hanno protestato per la decisione dell’Università, costretti a seguire i corsi in altre parti della Sicilia con un dispendio, non indifferente, per spostamenti e affitti (come se non bastassero i costi già alti dei corsi da 2800 euro in su e della prova preselettiva da 100 euro circa).
Anche i sindacati all’attacco
La risposta dell’ateneo di Palermo è stata giudicata insufficiente da parte dei sindacati, in particolare per la Flc Cgil Sicilia. A La Tecnica della Scuola interviene Graziamaria Pistorino, segretario generale della confederazione sindacale: “Una decisione grave, miope da parte dell’ateneo. Una decisione incomprensibile che lede non solo il diritto degli studenti, ma ha anche delle ricadute sociali e occupazionali notevoli. Tanti ragazzi, residenti a Palermo e provincia e non solo saranno costretti a spostarsi di centinaia di chilometri. Una scelta che scoraggerà tanti a fare i test preselettivi. Per molti significa una vera opportunità di lavoro e così si mortificano conoscenza e merito”.
E ancora: “Domanda e offerta non si incontrano, davvero sembra una cosa bizzarra, una situazione che dimostra anche scarsa attenzione, superficialità. C’è un bisogno fortissimo di docenti di sostegno, di personale qualificato. Non solo: basta con i posti in deroga, via ad una stabilizzazione degli organici per fare tornare a casa i docenti andati via con lo scellerato algoritmo della Legge 107/2015. Stabilità anche per avere una migliore qualità dell’offerta formativa”.
Cosa è il corso sostegno
I corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, articolati distintamente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e secondo grado, sono riservati ai soli insegnanti con determinati requisiti e prevedono l’acquisizione di un minimo di 60 crediti formativi e comprendono almeno 300 ore di tirocinio pari a 12 crediti formativi universitari.
Al termine dei corsi il candidato che supera con esito favorevole l’esame finale consegue il diploma di specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.
Esempi di test
In vista della prova preselettiva, la Tecnica della Scuola rende noti i test preparati dalle singole università, utili per esercitarsi.
Ecco i file, in formato PDF, con le domande e le relative risposte rese disponibile da alcune Università
Università di Messina: CLICCA QUI per scaricare gli esempi
Università di Firenze: CLICCA QUI per scaricare gli esempi
Università della Calabria: (disponibili solo i quesiti, non le risposte)
Università di Bari: CLICCA QUI per scaricare gli esempi
Normativa di riferimento
- Legge del 5 febbraio 1992, n. 104
- D.M. del 10 settembre 2010, n. 249
- D.M. del 30 settembre 2011
- D.M. del 1 dicembre 2016, n. 948
- D.M. dell’ 8 febbraio 2019, n. 92
- D.M. del 21 febbraio 2019
Corso sostegno, ecco come sarà la scuola di specializzazione
Il corso di formazione per il sostegno è un corso volto alla preparazione di docenti con competenze specialistiche in attività educativo-didattiche che promuovono il processo di integrazione degli alunni con disabilità.
Ha durata annuale e, una volta concluso, rilascia il diploma di specializzazione per le attività di sostegno.
E’ un corso della durata minima di almeno 8 mesi che prevede l’acquisizione di 60 CFU suddivisi in:
- 36 cfu – insegnamenti disciplinari (M-PED/03, M-PED/01, M-PSI/04, IUS/09, MED/39)
- 9 cfu – laboratori
- 6 cfu – tirocinio diretto
- 3 cfu – tirocinio indiretto
- 3 cfu – tirocinio indiretto con le TIC
- 3 cfu – prova finale
Corrispondenti al seguente impegno orario:
- 288 ore di lezione degli insegnamenti disciplinari
- 180 ore di laboratorio
- 225 ore di tirocinio indiretto e diretto
- 75 ore di tirocinio indiretto con le TIC