Sta prendendo avvio in tutta Italia la procedura che consentirà a più di 14mila docenti di acquisire il titolo di specializzazione per l’attività di sostegno agli alunni disabili.
Sull’accesso alla prova preselettiva e su quello del corso sostegno si sono scatenate, nelle scorse settimane, tante polemiche.
Sì, perché i costi non sono proprio popolari, tutt’altro.
Tante segnalazioni sono giunte alla nostra redazione per quella che, a detta di molti aspiranti, è “l’ennesima ingiustizia sulla pelle dei precari”.
La pubblicazione dei primi bandi per il TFA Sostegno ha messo in luce un aspetto sconcertante: i costi spropositati del corso, specie nelle regioni meridionali, quelle con un alto tasso di disoccupazione e povertà.
Si va, infatti, da un costo minimo di 2700 euro dell’Aquila ai 3700 euro di Palermo, Catania e Messina fino ai 3800 euro di Napoli, senza nessuna possibilità di sconto per fasce di reddito o su base ISEE.
Gli importi per la prova preselettiva oscillano tra i 120 e i 180 euro, a fondo perduto è bene precisarlo, anche se non si superi la selezione.
Facendo un po’ di conti, l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli guadagnerà circa 4 milioni di euro, 2,6 milioni l’Università della Calabria, 1,8 Cassino, 1,7 Messina, 1,6 milioni Foggia e così via.
DATI
Università della Calabria (Numero posti: 950/Costo test: 125 euro/Corso: 2800) scadenza: 29 marzo
Università Suor Orsola Benincasa (Numero posti: 1000/Costo test: 180 euro/ Corso: 3800 euro) scadenza: 1 aprile
Cassino (Numero posti: 600/Costo Test: 150 euro/Corso: 3000 euro) scadenza: 3 aprile
Università di Macerata (Numero posti: 780/Costo test: 150 euro/Corso: 2900 euro) scadenza: 5 aprile
Università di Foggia (Numero posti: 600/Costo test: 100 euro/Corso: 2816 euro) scadenza: 20 marzo
Un altro dato da segnalare è che il numero dei posti attivati nelle diverse università non sembra rispondere ad una logica precisa: per esempio a Torino sono disponibili 200 posti, a Macerata ce ne sono 880 e a Napoli (Università Suor Orsola Benincasa) si arriva persino a 1000.
Ecco in basso la tabella con tutti i posti disponibili Ateneo per Ateneo.
Di sicuro il numero dei posti non ha molto a che vedere con il numero di cattedre scoperte disponibili nel territorio di riferimento di ciascuna università e questo avrà ripercussioni importanti: chi si specializzerà in una regione potrebbe trovarsi nella situazione di doversi spostare altrove per ottenere un posto.
Tra l’altro, la gran parte degli insegnanti di sostegno lo fa senza il titolo adeguato: è così per il 94% dei docenti in Piemonte, per l’87% nel Veneto e per l’87% in Lombardia.
Dunque, malgrado l’urgenza di formare docenti di sostegno, visto che attualmente migliaia di studenti diversamente abili sono affidati a docenti senza nessuna specifica preparazione, il Miur istituisce corsi con posti insufficienti (non basteranno non solo questi 14mila ma nemmeno i 40mila previsti nel triennio) e a costi altissimi.
Molti docenti, pur in possesso dei requisiti di accesso, hanno dichiarato che non potranno permettersi di sborsare queste cifre molto alte, che dovranno chiedere un prestito o che saranno costretti a rinunciare alla specializzazione.
Più importante rimpinguare le casse delle università o affiancare agli alunni disabili docenti specializzati e competenti? Forse sarebbe meglio istituire tariffe uniformi per tutti gli atenei universitari per rendere più “democratico” l’accesso.
I corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, articolati distintamente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e secondo grado, sono riservati ai soli insegnanti con determinati requisiti e prevedono l’acquisizione di un minimo di 60 crediti formativi e comprendono almeno 300 ore di tirocinio pari a 12 crediti formativi universitari.
Al termine dei corsi il candidato che supera con esito favorevole l’esame finale consegue il diploma di specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.
Aggiornati in tempo reale
ABRUZZO
Università degli studi dell’Aquila (Numero posti: 250/Costo test: 150 euro/Corso: 2700) scadenza: 22 marzo
CALABRIA
Università della Calabria (Numero posti: 950/Costo test: 125 euro/Corso: 2800) scadenza: 29 marzo
Università Mediterranea di Reggio Calabria (Numero posti: 200/Costo test: 120 euro/Corso: 2556) scadenza: 29 marzo
CAMPANIA
Università Suor Orsola Benincasa (Numero posti: 1000/Costo test: 180 euro/ Corso: 3800 euro) scadenza: 1 aprile
LAZIO
Università Europea di Roma (Numero posti: 340/Costo Test: 150 euro/Corso: 3000 euro) scadenza: 4 aprile
Lumsa (Numero posti: 200/Costo Test: 150 euro/Corso: 3000 euro) scadenza: 9 aprile
Cassino (Numero posti: 600/Costo Test: 150 euro/Corso: 3000 euro) scadenza: 3 aprile
LIGURIA
Università di Genova (Numero posti: 260/ Costo test: 120 euro/Corso: 2640 euro) Scadenza: 10 aprile 2019
MARCHE
Università di Macerata (Numero posti: 780/Costo test: 150 euro/Corso: 2900 euro) scadenza: 5 aprile
MOLISE
Università del Molise (Numero posti: 370/Costo Test: 150 euro/Corso: 2750 euro) scadenza: 8 aprile
PIEMONTE
Università di Torino (Numero posti: 200/Costo Test: 100 euro/Corso: 3000 euro) scadenza: 26 marzo
PUGLIA
Università di Foggia (Numero posti: 600/Costo test: 100 euro/Corso: 2816 euro) scadenza: 20 marzo
Università di Bari (Numero posti: 440/Costo test: 100 euro/Corso: 2800 euro) scadenza: 26 marzo
SICILIA
Università di Messina (Numero posti: 461/Costo test: 150 euro/Corso: 3700 euro) scadenza: 27 marzo
Università degli Studi di Catania (Numero posti:300/Costo test: 150 euro/ Corso: 3700 euro) scadenza: 25 marzo 2019
Università degli studi di Palermo (Numero posti: 440/Costo test: 150 euro/ Corso: 3700 euro) scadenza: 5 aprile 2019
TOSCANA
Università di Firenze (Numero posti: 168/Costo test: 100 euro/Corso: 2500 euro) scadenza: 3 aprile
UMBRIA
Università di Perugia (Numero posti: 220/Costo test: 40 euro/Corso: 3000 euro) scadenza: 1 aprile
TRENTO
Università di Trento (Numero posti: 110/Costo test: 100 euro/Corso: 3000 euro) scadenza 29 marzo 2019
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