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TFA sostegno, molte le difficoltà: in Calabria (e forse anche altrove) molte scuole non accettano i tirocinanti

Gli studenti iscritti al Tirocinio Formativo Attivo (TFA), il percorso abilitante che consente l’accesso alla professione di insegnante nelle scuole di ogni ordine e grado, stanno affrontando gravi difficoltà nell’accesso alle attività di tirocinio.
Questo problema è particolarmente acuto in Calabria, ma si sta diffondendo rapidamente anche in altre regioni italiane.
La situazione attuale rischia di compromettere non solo il percorso formativo degli studenti coinvolti, ma anche l’efficacia dell’intero sistema di reclutamento e preparazione dei futuri docenti, in particolare per la figura dell’insegnante di sostegno, che riveste un ruolo cruciale all’interno delle scuole per garantire l’inclusione e il supporto agli alunni con disabilità.

Secondo segnalazioni e verifiche sul territorio regionale, molte scuole, in particolare quelle di istruzione secondaria superiore, non hanno rinnovato le convenzioni necessarie per consentire agli studenti del TFA di svolgere i tirocini previsti per l’anno scolastico 2024/2025.

Nonostante numerose scuole della Calabria siano state inserite negli elenchi delle istituzioni accreditate per il tirocinio 2023/2024 e confermate per il 2024/2025 (come stabilito dal Decreto prot. AOODRCAL n. 2890 del 15.12.2023), la maggior parte di esse non accetta tirocinanti. Questo vuoto amministrativo crea un serio ostacolo per la corretta realizzazione del percorso formativo previsto dal DM 249/2010, che stabilisce che i tirocini sono parte integrante e obbligatoria per ottenere l’abilitazione.

Il Decreto Ministeriale 249/2010 prevede che il tirocinio debba essere svolto presso istituti accreditati e convenzionati, senza oneri aggiuntivi per gli studenti, i quali devono avere accesso ai percorsi formativi in condizioni di equità. La mancata stipula o il mancato rinnovo delle convenzioni tra scuole e università rappresenta una grave violazione di queste disposizioni, costringendo molti tirocinanti a cercare istituti fuori regione, affrontando così costi aggiuntivi di viaggio e soggiorno, in aperto contrasto con quanto previsto dalla normativa.

In Calabria, e in particolare nella provincia di Reggio Calabria, la situazione è particolarmente critica: molte scuole, soprattutto quelle di istruzione secondaria superiore, mostrano riluttanza ad accogliere tirocinanti di sostegno, peggiorando una situazione già complessa. Questa riluttanza sembra derivare da difficoltà organizzative e amministrative interne agli istituti, oltre che dalla mancanza di risorse per la gestione dei tirocini. Tuttavia, il problema si sta estendendo ad altre regioni italiane, rivelando una crisi sistemica nell’implementazione delle politiche di tirocinio per il TFA.

Questo scenario non solo mina i diritti degli studenti, ma rischia di avere conseguenze negative a lungo termine sulla qualità della formazione degli insegnanti di sostegno in Italia. La mancanza di convenzioni limita drasticamente le opportunità per i futuri insegnanti di confrontarsi con il mondo scolastico in un contesto formativo e strutturato, compromettendo una fase cruciale del loro percorso di abilitazione.

Si rende dunque necessario un intervento urgente delle autorità competenti, in particolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito, affinché tutti gli studenti del TFA sostegno possano svolgere il tirocinio previsto dalle normative vigenti. Si auspica inoltre:

• Un monitoraggio e una sollecitazione per il rinnovo delle convenzioni tra scuole e università, al fine di garantire che tutti gli istituti accreditati possano accogliere i tirocinanti senza ulteriori ritardi.

• L’attivazione di tavoli di confronto tra scuole, università e uffici scolastici regionali per trovare soluzioni strutturali che permettano il regolare svolgimento del percorso formativo dei futuri insegnanti di sostegno.

Se non si interverrà tempestivamente, il rischio sarà quello di privare gli studenti del TFA della possibilità di completare il loro percorso di abilitazione, con gravi conseguenze anche per l’intero sistema scolastico italiano. Un’inadeguata formazione degli insegnanti di sostegno potrebbe infatti avere ripercussioni sulla qualità dell’inclusione scolastica, mettendo a rischio il diritto allo studio degli alunni con disabilità. Gli studenti del TFA, già impegnati in un percorso selettivo e formativo impegnativo, non possono essere ulteriormente penalizzati da problemi amministrativi e burocratici.

È quindi fondamentale che la comunità scolastica e le istituzioni uniscano le forze per risolvere questa situazione con urgenza, tutelando il diritto alla formazione e all’inserimento lavorativo degli aspiranti docenti di sostegno.

Matteo Nesci

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