Il coronavirus sta bloccando le Università, anche Telamatiche, che non riescono a portare avanti i percorsi dei 24 CFU di molti candidati che speravano di ottenerlo in tempo per partecipare al Tfa sostegno 2020.
Infatti, come prevede il decreto ministeriale che autorizza il Tfa sostegno V ciclo, per la scuola secondaria di primo e secondo grado, possono partecipare i candidati che hanno l’abilitazione alla classe di concorso o la laurea magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso. A questi bisogna aggiungere i 24 Cfu, crediti formativi universitari o accademici, acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
Considerando che il Dpcm dell’8 marzo prevede la sospensione di tutte le procedure relative ai concorsi pubblici, e per quanto riguarda l’Università, “nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca”, la maggior parte delle operazioni non si svolgeranno.
Come per il personale della scuola, anche il personale amministrativo dell’Università dovrà attenersi alle regole previste con conseguente rallentamento o blocco di attività. Ne consegue che, come molti aspiranti candidati ci stanno riferendo, in questo periodo non sarà possibile conseguire i 24 CFU validi per accedere al corso di specializzazione sostegno.
Ciò vuol dire che, alla data di scadenza dei bandi (controlla tutti i bandi pubblicati finora) tantissimi non potrebbero partecipare a causa dell’assenza del requisito dei 24 CFU.
Ecco perchè, considerando la (quasi) certezza dello spostamento delle prove preselettive del 2 e 3 aprile, sono in molti a chiedere di spostare in avanti la data di scadenza dei bandi dell’Università, una proroga, in modo tale da permettere a coloro che devono ancora prendere i 24 CFU di farlo non appena possibile e quindi rientrare nel contingente dei partecipanti.
Il Decreto Legislativo n. 59/2017, prevede per il reclutamento degli insegnanti nella scuola secondaria di primo e secondo grado, il requisito, oltre alla laurea magistrale, dei 24 Cfu nelle “discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche”.
Ecco quali sono gli ambiti dei 24 CFU concorso scuola:
Pedagogia, Pedagogia speciale e Didattica dell’inclusione
– Esami riconosciuti in automatico: M-PED (tutti i settori scientifico disciplinari), CODD/04, ABST/59, ADPP/01
– Esami che richiedono la certificazione delle Università: ISME/01, ISME/02, ISDC/01 e ISDC/05
Psicologia
– Esami riconosciuti in automatico: M-PSI (tutti i settori scientifico disciplinari), CODD/04, ABST/58, ISSU/03, ISME/03, ISDC/01
– Esami che richiedono la certificazione delle Università: ADPP/01
Antropologia
– Esami riconosciuti in automatico: M-DEA 01, M-FIL 03, ABST/55
– Esami che richiedono la certificazione delle Università: L-ART/08, CODD/06, ISSU/01, ISSU/02, ADEA/01, ADEA/03, ADEA/04
Metodologie e Tecnologie didattiche generali
– Esami riconosciuti in automatico: M-PED 03, M-PED 04
– Esami che richiedono la certificazione delle Università: MAT/04, FIS/08, L-LIN/02, M-EDF/01, M-EDF/02, CODD/04, ABST/59, ADES/01 relativamente alla specifica area disciplinare
– Esami segnalati negli allegati B e C del DM 616 del 10 agosto 2017, divisi sulla base delle classi di concorso e che vanno certificati, come attinenti ai contenuti richiesti, dalla struttura accademica nella quale sono stati conseguiti
Attenzione: si devono possedere almeno 6 CFU/CFA in almeno tre dei quattro ambiti disciplinari previsti dal DM 616/2017.
Chi ancora non si è laureato, potrà integrare i crediti formativi mancanti a titolo gratuito, mentre, chi è già laureato e deve integrare gli esami potrà farlo pagando al massimo 500 euro, che saranno ridotti in proporzione al reddito e al numero di crediti da conseguire.
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