I lettori ci scrivono

Tfa sostegno, perché non si parla più di noi?

Sono un’insegnante della scuola primaria, laureata in pedagogia lavoro con MAD da cinque anni come insegnante di sostegno.

In questo momento in particolare, complesso per qualsiasi ambito ed anche per quello scolastico, mi sto chiedendo insieme a tanti colleghi, perché non si parli più di coloro che vorrebbero specializzarsi sul sostegno ed hanno allo spalle anni di esperienza.

Eppure tra gli emendamenti presentati al DL scuola, in discussione in queste settimane presso la Commissione Istruzione del Senato, vi è anche un emendamento che consente l’accesso diretto, (senza alcuna prova selettiva in entrata) alla specializzazione sostegno (TFA Sostegno) per coloro che abbiano svolto almeno due annualità di servizio su posto di sostegno.  La misura è rivolta agli insegnanti di ogni ordine e grado.

Credo sia importante sottolineare la mancanza preoccupazione rispetto agli alunni con maggiori difficoltà, e rispetto ai loro insegnanti che li seguono da anni con dedizione.

Si parla molto di concorsi, di concorso straordinario, di abbreviare e facilitare le procedure di questi, ed in un momento così delicato non si parla di velocizzare l’accesso ad un corso di specializzazione?

Anche perché diciamolo: stanno trattando il corso TFA come se fosse un concorso, con la differenza che al termine delle selezioni concorsuali si ottiene un posto di lavoro a tempo indeterminato, mentre al termine delle selezioni TFA si ottiene un corso, con il pagamento di 3000€, con lezioni e laboratori con frequenza obbligatoria, tirocinio, esami e tesi finale per avere poi la successiva possibilità di partecipare ad un concorso (quando ci sarà) per avere un posto a tempo indeterminato.

Ritengo che questo momento d’emergenza, dovrebbe far riflettere e portare alla semplificazione delle tante procedure complesse che bloccano il nostro paese, tra le altre quelle che limitano il mondo della scuola.

Alessandra Bonetti

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