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TFA sostegno: scarsi controlli durante le prove e tante ombre sulla regolarità.

Nei giorni scorsi si è svolta la prova preselettiva per l’accesso al Tfa sostegno, ma continuano ad arrivare numerose criticità sia nelle modalità di svolgimento che nei contenuti d’esame e non basterebbero poche righe per esprimere l’amarezza subita per l’ennesima volta da docenti e studenti che hanno fatto lunghi periodi di preparazione e sacrifici per arrivare preparati ai test preselettivi.

Ancor più grave, in Campania, il segretario generale della CGIL Irpina, Franco Fiordalisi, ha presentato una formale denuncia ai carabinieri per gravissime scorrettezze riguardanti la selezione del tfa sostegno. Secondo il suddetto segretario alcuni candidati per conoscere in anticipo le tracce della prova scritta avrebbero versato una somma di 15 mila euro, se confermata questa denuncia sarebbe una macchia eclatante sulla irregolarità delle selezioni al Tfa.

Le critiche avanzate sulla regolarità delle prove del Tfa sostegno

Tra le numerose criticità i candidati lamentano soprattutto la difformità dei regolamenti applicati nelle singole sedi d’esame, che ha creato un’ingiusta disparità di trattamento dei candidati. Si segnalano casi in cui non è stata permessa la correzione delle risposte, come di prassi è possibile fare nei test a risposta multipla., domande non previste dall’allegato C del DM del 30/9/11, generiche o troppo nozionistiche, prove non pervenute in alcune città (la prova era nazionale in una unica data per ogni ordine di scuola), test annullati per motivi di ordine organizzativo, regolamenti applicati in modo diverso nelle diverse università, codici a barre assegnati invece che sorteggiati, prove svolte in gruppo a fronte di un insufficiente numero di commissari addetti al controllo delle operazioni.

In alcune università si è denunciato che non sono stati ritirati telefoni e borse, lo svolgimento è avvenuto nella più generale confusione contini via vai dai bagni.
I numeri elevatissimi dei partecipanti si conoscevano già, la gestione disorganizzata e deficitaria di moltissimi atenei poteva essere preannunciata e forse gestita meglio, aspiranti docenti e precari denunciano una disorganizzazione ai limiti della farsa e in questo clima di caos e di disorganizzazione fanno le spese ancora una volta i docenti, gli aspiranti tali ai quali cresce la voglia di rinunciare o andare a specializzarsi all’estero, gli studenti, ancora una volta i più fragili, quelli con disabilità, e la scuola nel suo insieme. A guadagnarci sono le università, il test era tanto per cambiare a pagamento, fino a 200 euro per candidato, come il corso stesso, che avrà costi importanti, tra i 3500 e i 4000.

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Redazione

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