Gent.le ministro Bianchi,
il decreto Decreto Ministeriale n. 333 del 31/3/2022 denota per l’ennesima volta la “solita” sperequazione nella distribuzione dei posti assegnati alle università per l’organizzazione del TFA sostegno VII Ciclo.
Anche per questo ciclo tantissimi posti per le università dell’estremo Sud, come si evince dall’allegato A dello stesso decreto, a fronte di una ridotta assegnazione di posti alle università del Nord dove proprio il territorio esprime una maggiore necessità.
Consentirà, a questo punto, di esprimere un punto di vista particolarissimo e diverso sulla questione. Ci si chiede come mai, ancora una volta il ministero non intenda rispettare il reale fabbisogno territoriale di docenti di sostegno nella determinazione dei posti da attivare di concerto con gli atenei.
Se così avvenisse, infatti, dovrebbero essere proprio le università del nord a garantire maggiori posti per il conseguimento di una specializzazione spendibile nelle scuole del territorio locale (Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna in primis), invece succede l’esatto contrario, aumentando in modo irrecuperabile il numero di precari al Sud e alimentando quell’inesorabile ed iniquo “destino” che vede il meridionale formarsi a più livelli nel suo territorio per poi emigrare, come “buona prassi” al Nord e contribuire, nel suo piccolissimo, all’accrescimento del PIL motivo di vanto delle stesse regioni del Nord.
Tale realtà emblematica rispecchia, a giudizio di chi scrive, la struttura iniqua che caratterizza questo sistema paese chiamato Italia, che offre solo formazione al sud, senza alcun progetto d’investimento e di infrastrutture capaci di rilanciarne concretamente il territorio, assistendo complice e inerme allo spopolamento delle regioni meridionali.
Lettera firmata
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