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Tfa sostegno VIII ciclo 2023, Gilda: “decreto poco chiaro sui 24 CFU, il Ministero intervenga”

In merito alla pubblicazione del decreto ministeriale n. 694 del 30-05-2023 per l’attivazione dell’VIII ciclo del corso di specializzazione sul sostegno (TFA), arrivano critiche da parte di Patrizia Giovannini, Dirigente Nazionale della Gilda.

Come aveva già anticipato durante la nostra diretta di mercoledì 31 maggio, Giovannini ha affermato: “Dopo mesi di attesa finalmente si procede, peccato però, che nel decreto del Mur non siano state correttamente recepite le ultime normative né ci sia stato un confronto con le sigle sindacali e lo stesso Ministero dell’istruzione e del merito, utile a dipanare alcune perplessità legate alle norme più recenti”.

E continua: “Per esempio, non si capisce se chi ha conseguito i 24 CFU dopo il 31 ottobre del 2022 (termine ultimo fissato dalla legge Bianchi), possa partecipare alle prove. Il decreto avrebbe dovuto chiarire questo aspetto, ci aspettiamo un intervento correttivo da parte del Ministero se non altro nell’ambito della definizione dei singoli bandi universitari”.

“Il decreto, poi – sottolinea ancora la Dirigente Nazionale della Gilda – tradisce le aspettative degli aspiranti con almeno tre anni di servizio sul sostegno: a seguito degli ultimi proclami ministeriali, sembrava potessero accedere direttamente ai corsi saltando tutte le prove previste, non solo quella preselettiva. Invece, dal decreto appena emanato, ciò non si evince. La legge parla di accesso diretto, il decreto no. Dunque l’esenzione rimarrebbe solo per la prima prova propedeutica, come del resto già accadeva negli scorsi anni. I riferimenti nel decreto alle ultime norme non sono puntuali, addirittura in un paio di atenei abbiamo registrato delle incongruenze tra il numero totale dei posti disponibili e i numeri parziali divisi per ogni grado di istruzione”. 

Proprio per tutte queste ragioni, La Gilda ha sollevato il problema direttamente al Ministero chiedendo un chiarimento urgente.

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Redazione

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