Terminata la fase preselettiva, è giunto il momento degli scritti. I candidati che hanno superato la prima prova con un punteggio non inferiore a 21/30, nonché gli aspiranti esonerati dalla preselezione, si preparano ad affrontare una o più prove scritte la cui articolazione è stabilita dalle singole università. L’obiettivo finale è quello di essere ammessi al percorso universitario di specializzazione sul sostegno.
La seconda prova può essere seguendo due modalità:
• In dei quesiti a risposta aperta in un tempo fissato dalle università, nei quali, il candidato, in un numero di righe limitato, dovrà dimostrare di possedere delle competenze sulle attività educativo – didattiche.
• Una prova pratica consistente nell’analisi d’interventi riferiti a casi specifici di alunni disabili in situazioni reali.
Nel caso in cui le università avessero scelto di fare svolgere più prove, la valutazione per essere ammessi alla prova orale è ottenuta dalla media aritmetica della valutazione nelle singole prove. In ogni caso ognuna di queste deve essere comunque superata con una votazione non inferiore a 21/30.
I candidati saranno chiamati a dimostrare non solo di possedere delle competenze didattiche diverse in funzione del grado di scuola, volte a promuovere il processo inclusivo degli alunni disabili, ma anche di possedere delle competenze su:
• empatia
• intelligenza emotiva
• creatività
• pensiero divergente
Viene richiesta inoltre la conoscenza sull’organizzazione e sul funzionamento delle istituzioni scolastiche autonome.
Nel caso in cui fra i candidati dovessero esserci dei soggetti disabili, i quali hanno documentato la loro situazione, sarà cura delle università organizzare le prove tenendo conto delle specifiche esigenze degli aspiranti al titolo.
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