Tfa speciali, per i tanti esclusi c’è sempre il Tar

Dopo il concorso a cattedra, anche il Tfa speciale diventa oggetto di ricorso da parte dei sindacati della scuola. A farsi promotore dell’ennesima battaglia giudiziaria contro delle norme reputate troppo restrittive è ancora una volta l’Anief, l’organizzazione più incline a questo genere di percorsi a tutela dei propri iscritti. Stavolta il sindacato se la prende con le norme – incluse nel Regolamento aggiuntivo che modifica il Decreto n. 249 del 10 settembre 2010, per la cui approvazione definitiva si attende solo il via libera della Corte dei Conti – che lascerebbero fuori decine di migliaia di potenziali precari interessati ai tirocini formativi.
Le contestazioni, da sottoporre al Tar del Lazio, sono tante. Si va dall’obbligo di svolgere tre annualità da 180 giorni ciascuna nell’arco degli ultimi dodici anni scolastici, anziché i tradizionali 360 giorni complessivi, alla richiesta di inclusione del servizio svolto nell’anno in corso; dalla norma che prevede di aver svolto i 540 giorni, ma che dovrebbe far valere anche il servizio (aspecifico) su classi di concorso diverse da quelle per cui ora si chiede l’abilitazione, a quella che esclude gli insegnanti in possesso del titolo conclusivo del corso di studi dell’istituto magistrale conseguito in uno degli anni 1999, 2000, 2001 e 2002, privi di abilitazione o idoneità e che abbiano prestato servizio per almeno 360 giorni nella scuola materna e nella scuola elementare dal 1° settembre 1999. Il sindacato tenterà poi di includere coloro che sono entrati in possesso del diploma magistrale entro il 2001/2002, quelli che sono di ruolo e soprannumerari. L’opposizione al decreto non risparmia, inoltre, la parte che rende incompatibile la frequenza del Tfa speciale con altro corso abilitante (idoneità presso SSIS o TFA ordinario).
Infine, rimane aperta la questione dell’inserimento in GaE, da cui sono esclusi sia i prossimi abilitati con il TFA ordinario sia quelli che si abiliteranno con il TFA speciale, “questione che Anief ha già messo all’attenzione del nuovo Parlamento e che sarà oggetto di un’audizione specifica non appena saranno insediate le Commissioni parlamentari, visto il divieto attuale di nuovi inserimenti previsto dalla norma in contrasto con gli interventi derogatori degli ultimi anni (L. 169/08, L. ), ottenuti sempre grazie all’Anief (IX ciclo SSIS, SFP e III AFAM) e per la quale saranno lanciati due ricorsi specifici nei prossimi giorni”.
Il sindacato ritiene che “ancora una volta, la legge è stata disattesa e bisogna rivolgersi al Tar per ottenere equità e ragionevolezza nell’adozione dell’ennesima norma riguardante i precari della scuola. In maniera discrezionale, infatti, il Governo approva un Regolamento (…) attraverso una sessione riservata di esami, disattendendo quanto previsto dal Parlamento in tre leggi dello Stato, la L. 124/99 (art. 2, c. 4), L. 306/2000 (art. 1 c. 6bis), L. 143/2004 (art. 2, c. 1ter)”.
Alessandro Giuliani

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