Tfa speciali, prova a giugno e subito rilevazione Miur. Corsi a pagamento?

Anche se il decreto che regolamenta i Tfa speciali, modificando parte del D.M. 249/10, necessita ancora di 30-40 giorni di tempo per approdare in Gazzetta Ufficiale, al ministero dell’Istruzione si lavora alacremente: i dirigenti ministeriali hanno infatti intenzione di anticipare i tempi, avviando sin da subito la macchina organizzativa che porterà almeno 75mila candidati a svolgere nel prossimo mese di giugno la prova nazionale, composta da test a risposta multipla, finalizzata ad accertare le capacità logiche, di comprensione del testo e di lingua straniera dei candidati. E al termine della quale si stilerà la graduatoria che suddividerà i partecipanti su tre scaglioni triennali.
Per la metà di aprile, salvo contrattempi, dovrebbe infatti essere aperta una “finestra” attraverso cui sarà possibile rilevare tutti i supplenti interessati al conseguimento dell’abilitazione: tramite l’ormai collaudato sistema ministeriale “Polis”, che si avvale del portale internet “Istanze on line”, tutti i docenti precari interessati alla selezione verranno invitati ad inserire la propria candidatura entrando nel sistema con le proprie credenziali. Verrà quindi chiesto loro di dichiarare titoli e servizi. Che poi a viale Trastevere valuteranno se congruenti.
In tal modo, con il quadro degli esclusi già delineato (coloro che non hanno svolto almeno tre supplenze annuali, di cui una specifica, chi è già di ruolo, ecc.), il numero di partecipanti sarà di fatto già pronto nel momento in cui, presumibilmente a metà maggio, il testo del decreto arriverà in Gazzetta Ufficiale. Al momento, secondo il Miur i docenti precari interessati ai Tfa speciali saranno non più di 75mila. Per i sindacati, invece, il numero potrebbe essere più alto.
Dallo Snals arriva poi un’indiscrezione che farà sicuramente discutere: il sindacato autonomo rivela, infatti, “il concreto rischio di oneri economici a carico degli aspiranti a causa della previsione dell’invarianza di spesa”: torna a prendere quota, quindi, l’ipotesi del contributo di partecipazione cui ogni candidato dovrà farsi carico per accedere ai corsi. E, sempre in base a quanto risulta alla Tecnica della Scuola, non si tratterà di un contributo simbolico.
Alessandro Giuliani

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