Nel nostro Paese ci sono più di 1 milione e 600mila lavoratori pubblici il cui diritto alla liquidazione del Tfs/Tfr è stato e continua ad essere leso contro ogni legittimità costituzionale. Per ottenere l’anticipo della liquidazione, la cui procedura è tra l’altro lenta e dall’esito non scontato, si arriva a pagare più di 2000 € tra tassi di interesse e commissioni.
A rilevarlo le tre federazioni del settore pubblico della UIL – la UIL FPL, la UIL Scuola RUA e la UIL PA, che hanno eseguito un’analisi dalla quale è emerso che attualmente la liquidazione arriva dopo 2 anni, se non addirittura 7 anni in caso di pensione anticipata, per di più a rate quando l’importo supera i 50.000€. “Un differimento che – scrive la UIL Scuola – non solo erode il potere d’acquisto, ma pregiudica in modo trasversale la qualità della vita delle persone e le costringe a pagare una penalizzazione qualora decidessero di avvalersi dell’anticipo offerto dall’Inps o dalle banche“.
In attesa della sentenza della Corte costituzionale sul tema, le tre federazioni del settore pubblico della UIL richiedono un intervento politico per sanare una situazione anticostituzionale e priva, oggi, di giustificazioni economiche.
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