Una concorrente di The Voice Kids, programma canoro di Rai1 condotto da Antonella Clerici, di undici anni ha rivelato di essere stata vittima di bullismo a scuola. A replicare è stata immediatamente la scuola frequentata dalla piccola, che ha invece negato. Lo riporta il giornale locale Tusciaweb.
L’istituto della provincia di Viterbo ha pubblicato un comunicato sui social: “In merito ad alcune affermazioni televisive e giornalistiche, diffuse dai maggiori social network, riferite a situazioni di presunto bullismo ai danni di un’alunna del nostro Istituto si precisa che tali affermazioni sono completamente prive di ogni fondamento. Durante il percorso scolastico dell’alunna presso la nostra scuola primaria né le insegnanti della classe, né gli stessi genitori dell’alunna hanno mai segnalato, in alcun modo, possibili episodi riferibili alla fattispecie del bullismo”.
“A scuola non ho tanti amici, io sono stata un po’ bullizzata qualche volta. Mi hanno detto che sono in carne. Mi hanno preso in giro perché mettevo un leggings semplice. Mi prendevano un po’ in giro”, queste le parole della piccola pronunciate durante la presentazione. Una testimonianza a cui si sono aggiunte le parole della madre: “Quando era piccola all’inizio piangeva spesso. Si arrabbiava, non voleva più andare a scuola. Si chiudeva nella stanza”.
Insomma, secondo la scuola non c’è stato mai bullismo, o almeno non è stato segnalato. C’è chi ha comunque criticato la scuola: magari la ragazzina è stata vessata ma non lo ha mai rivelato a nessuno o nessun adulto se n’è accorto. Ecco alcuni commenti:
“Questo post è sconcertante! Sarebbe stato più umile e comprensivo,dichiarare che la scuola è dispiaciuta di non essersi resa conto del disagio della bambina. Invece di puntare il dito verso la vittima. Disincentivando una futura ulteriore denuncia di ragazzi che vivono queste sofferenze”.
“Per ‘prive di ogni fondamento’ cosa si intende? Che la bambina è una bugiarda? Lei dice di non avere molti amici a scuola perché è stata presa in giro, non per questo si doveva mettere pubblicamente sulla difensiva ma prendere spunto per incentivare la lotta contro il bullismo, per incentivare l’educazione dei bambini a rispettare il prossimo”.
“Quello che trovo significativo è l’atteggiamento di alcune istituzioni di fronte a queste situazioni: invece di rappresentare un porto sicuro per chi si sente solo e vulnerabile, spesso prevale la tendenza a prendere le distanze, alzando le mani con un ‘non sapevo, non c’entro'”.
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