Come sappiamo nella notte (italiana) tra sabato 13 e domenica 14 luglio l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump è stato vittima di un attentato: mentre si trovava a Bethel Park, Pennsylvania, ad un comizio elettorale, è stato raggiunto da uno sparo ad un orecchio.
A colpirlo un ragazzo di vent’anni, Thomas Matthew Crooks, che è stato ucciso dai cecchini dei servizi segreti. Come avviene spesso in questi casi i media stanno cercando di capire cosa ha portato il giovane a compiere un gesto del genere.
Chi era Thomas Matthew Crooks?
Chi era Thomas Matthew Crooks? Come riporta La Repubblica, si trattava di un ragazzino nerd, l’appassionato di matematica e scienze che l’ultimo anno di liceo si aggiudicò un premio di 500 dollari.
Ecco cosa ha detto di lui un compagno di classe: “Non eravamo in confidenza ma non era tipo da cui ti aspetti alcunché. Era un solitario, bullizzato per le sue strane tute mimetiche e il suo viso inespressivo. Aveva qualche amico, ma pranzava sempre solo. Dopo il Covid lo abbiamo visto poco: seguiva le lezioni da casa. Era un emarginato”.
Le reazioni
La premier italiana Giorgia Meloni ha detto di seguire “con apprensione gli aggiornamenti dalla Pennsylvania, dove il 45esimo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato colpito durante un comizio. A lui la mia solidarietà e i miei auguri di pronta guarigione, con l’auspicio che i prossimi mesi di campagna elettorale possano veder prevalere dialogo e responsabilità su odio e violenza”, ha concluso la premier.
Anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha espresso “solidarietà a Donald Trump” e sottolineato che “nella politica deve tornare il rispetto verso l’avversario. La politica che ricorre all’odio e all’aggressione personale ha sempre creato le premesse per il terrorismo”, ha sottolineato il numero uno dell’Istruzione.