Qualche segreteria scolastica chiede ai docenti neoassunti, anche con una certa insistenza, il titolo originale di laurea o di abilitazione, rifiutando l’autocertificazione del titolo da parte del docente. Non spetta al docente presentare il titolo originale di studio, ma all’Amministrazione constatare la correttezza dell’autocertificazione del titolo rilasciata dal docente all’atto della presa di servizio per l’immissione in ruolo.
È utile ricordare che l’autocertificazione prevista ai sensi dell’art. 46 – lettera l, m, n – D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, sostituisce la produzione di certificati nei rapporti con la pubblica amministrazione, con i gestori di servizi pubblici e con i privati che vi consentono. La mancata accettazione di tali dichiarazioni o la richiesta di certificati o di atti di notorietà costituisce, per la pubblica amministrazione, violazione dei doveri d’ufficio. L’autocertificazione di un titolo di studio oppure delle frequenza di un corso sulla sicurezza, deve essere accettato senza riserve dalla scuola, che ovviamente potrà fare tutti gli accertamenti sulla veridicità dell’attestazione. Tra le tantissime certificazioni che si possono tranquillamente autocertificare ci sono anche le qualifiche professionali possedute, i titoli di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualificazione tecnica.
Le scuole che ricevono le autocertificazioni dei titoli da parte dei docenti, devono provvedere alla verifica di quanto dichiarato nelle autocertificazioni, provvedendo entro tempi congrui al controllo circa la veridicità delle attestazioni. Non è regolare da parte delle segreterie scolastiche richiedere i documenti originali, già autocertificati, al docente stesso. Sarà la stessa Amministrazione a fare tutte le verifiche della correttezza dei titoli senza interpellare l’interessato per avere i titoli originali. Evidentemente il controllo dei titoli non sempre è una cosa facile, quindi le segreterie convocano il docente interessato e chiedono di ricevere il titolo originale, sostenendo che l’autocertificazione non è sufficiente.
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