Si è svolto ieri, martedì 4 aprile, l’incontro tra il ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali per quanto riguarda la travagliata questione delle specializzazioni e delle abilitazioni all’estero. Al momento sembra proprio che ci sia una marcia indietro sulle decisioni prese una settimana fa in cui si era deciso di permettere la collocazione a “pettine” nelle Gps di oltre 11 mila specializzati e abilitati fuori Italia (soprattutto Romania, Bulgaria e Spagna), anche senza lo scioglimento della riserva, permettendo agli stessi candidati di potere accettare le supplenze.
La decisione presa adesso, invece, sarebbe quella di fare accomodare gli abilitati/specializzati all’estero, in attesa del responso sul titolo, in coda alle Graduatorie provinciali per le supplenze.
Il sindacato della Flc Cgil tramite una nota esprime soddisfazione: “La scelta del ministero di accogliere la nostra richiesta e non modificare l’OM 112 del 6 maggio 2022 è una nostra vittoria. La decisione di intervenire sull’attribuzione dei contratti mediante dispositivo di legge è sicuramente preferibile, ma per noi i docenti della II fascia GPS sostegno vanno tutelati e quindi per gli specializzati all’estero in attesa di riconoscimento occorre prevedere un inserimento in coda alla II fascia”.
“La volontà di ripetere le assunzioni da GPS I fascia sostegno risponde a una nostra precisa richiesta – continua la nota – che abbiamo sostenuto in varie sedi già a partire dalla Legge di bilancio. Per cui bene questa decisione, occorre definire il provvedimento come misura a regime, ovvero che si ripeta con stabilità nel tempo ogni anno. Sulle procedure di valutazione dei titoli esteri occorre agire con tempestività e su questo abbiamo chiesto che l’intervento legislativo sia chiaro: l’accesso ai contratti in attesa di riconoscimento deve essere una misura circoscritta ad un arco temporale di massimo 1 anno. Poi la valutazione dei titoli esteri va portata a compimento”.
“Accogliamo con favore il passo indietro del ministero sulla questione dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero. Si tratta di un risultato che premia il nostro impegno contro un provvedimento iniquo che rischiava di alimentare ulteriormente la compravendita delle specializzazioni e delle abilitazioni in Europa, a danno degli alunni con disabilità”. Così la Gilda degli Insegnanti commenta la decisione di viale Trastevere di ritirare la misura con cui si intendeva assegnare gli incarichi sul sostegno ai docenti specializzati all’estero, attualmente inseriti nelle Gps con riserva, prevedendo nel contratto una clausola rescissoria nel caso in cui la valutazione del titolo non andasse a buon fine.
“Il diritto all’istruzione e all’inclusione degli alunni disabili – ribadisce la Gilda – deve essere il fondamentale punto di partenza nella gestione di queste problematiche”.
Per accelerare il processo valutativo delle istanze e gestire al meglio l’emergenza in questa fase, per le supplenze annuali la Gilda propone di collocare in coda alla seconda fascia Gps sostegno i docenti specializzati all’estero in attesa del riconoscimento con titolo estero.
Per risolvere il problema del sostegno nel medio termine, invece, la soluzione prospettata dalla Gilda è di potenziare il più possibile il numero dei posti disponibili per i Tfa e di rimuovere il numero chiuso, affidando la formazionealle Università e alle Scuole italiane e consentendo a tutti i docenti che lo desiderano di conseguire una specializzazione.
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