I lettori ci scrivono

Titoli falsi per insegnare nella scuola. Alcune riflessioni

Il mondo dei saperi, della formazione è rimbalzato alla cronaca per la diffusione di titoli falsi, prodotti al fine di ottenere benefici personali a scapito degli alunni disabili e della stessa scuola che nei casi specifici risulta anch’essa parte lesa. Ferisce la notizia ripresa in questi giorni dalla libera stampa chi crede nel valore dell’istruzione pubblica. Indigna e percuote ancora di più le coscienze civili che credono nella funzione docente, nell’istituzione scuola definita la seconda agenzia di educazione dopo la famiglia. In attesa che la magistratura faccia piena luce sulla presunta falsificazione dei titoli di specializzazione per l’insegnamento delle attività di sostegno, la scuola, che nella fattispecie si configura come parte lesa, si presenti pure parte civile per tutelare la propria immagine e soprattutto il proprio ruolo, ma preservi, tuteli e vigili costantemente perché il germe del malaffare venga allontanato da questo luogo, affinché qualsiasi forma di corruzione possa essere repressa, educando al coraggio della denuncia e all’indignazione. Stia attenta e vigile sempre sui processi della formazione degli atti e non abbassi mai la guardia e la tensione emotiva, specialmente nella nostra Calabria, in difesa della correttezza, della trasparenza e della legalità.

di Francesco Garofalo

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