Per Toccafondi, oltre ai milioni di euro stanziati col recente Dl per la scuola a favore delle nuove assunzioni, borse di studio, la digitalizzazione, edilizia ecc., si può “fare molto di più per quanto riguarda l’orientamento, i tirocini e gli stage. La politica e i tecnici del ministero, dal canto loro, devono intervenire sull’orientamento, aprendo le porte delle scuole agli imprenditori, in modo che così anche gli studenti e le loro famiglie possano realmente conoscere le esigenze del mercato del lavoro; e devono fare tutto ciò che è in loro possesso per rendere sempre più semplice e diretto il rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Perché è assurdo che in cinque anni non avvenga mai un contatto vero da parte dello studente con le aziende”.
Per quanto riguarda invece le presunte discriminazione che lo Stato farebbe nei confronti delle scuole paritarie, facendo per esempio pagare l’Imu, Toccafondi ha detto: “Anzitutto, è stato il ministro Maria Chiara Carrozza a pronunciarsi più volte in prima persona sull’importanza del compito che le scuole paritarie svolgono in Italia. Chiunque, del resto, se non parte da una posizione ideologica e preconcetta, può riconoscere l’utilità pubblica, anche in termini economici, delle scuole paritarie. Detto questo, la norma, che io stesso ho scritto e difeso, sull’abolizione dell’Imu per le scuole paritarie è stata espunta dal decreto con la garanzia di risolvere poi la questione entro gennaio, quando sarà predisposta la nuova Service tax che sostituirà l’Imu.”
“Che una scuola sia gestita da una onlus, piuttosto che da una congregazione religiosa o da una cooperativa di genitori e docenti, è sempre giusto che l’Imu non la paghi, proprio come non la pagano le scuole statali e quelle comunali, perché la loro attività, il loro servizio, è fare istruzione e non impresa. Diversamente, se le scuole paritarie devono pagare l’Imu, significa che non c’è vera parità. Nel frattempo, in attesa che una decisione venga presa, con una serie di circolari interpretative stiamo cercando di tenere aperta una speranza affinché le scuole paritarie già quest’anno non paghino l’Imu e affinché la materia non sia alla mercé dell’interpretazione dei singoli Comuni. “
“Per quanto riguarda i fondi alle paritarie, invece, ci stiamo impegnando affinché gli 82 milioni per quest’anno, che sono ancora congelati, arrivino a destinazione e affinché il taglio previsionale del 50 per cento sulla dotazione del 2014 sia scongiurato. Non manca giorno in cui non ribadiamo al premier Letta l’importanza di queste risorse per le scuole paritarie e per la stabilità di tutto il sistema di istruzione pubblica”
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