Ancora attacchi rivolti Carlo Calenda sulla questione di un possibile obbligo per i ragazzi, di cui ha parlato il leader di Azione, di avere una formazione liceale. Stavolta a prendere posizione è stato il segretario federale della Lega Giovani Luca Toccalini ai microfoni di RTL102.5 nel corso della puntata di oggi, 12 agosto, del programma Non Stop News.
Secondo Toccalini bisogna porre l’accento sulla domanda di lavoro più che sulla formazione liceale: “Abbiamo un’idea opposta a quella di Calenda, secondo cui se non fai il liceo sei di fatto uno stupido. Tante aziende chiedono della manodopera specializzata che molte volte non trovano e sono costretti a prendere dipendenti altrove perché in Italia non riescono a formare i dipendenti che gli servono con specifiche competenze. È nelle scuole professionali o negli istituti tecnici superiori che si riesce per l’80% ad essere assunti a tempo indeterminato. Un’occasione incredibile che dobbiamo sfruttare”.
A questo proposito è stato impossibile non menzionare la recente riforma degli ITS: “Il PNRR ha stanziato importanti risorse che vanno sfruttate nel modo migliore e su questo abbiamo un esempio importantissimo che è quello di Regione Lombardia che è stata una delle prime regione a introdurre importanti fondi. Io sono convinto che il futuro passa anche dagli ITS. Tanti di questi ragazzi appena finiscono il giorno dopo cominciano a lavorare con un contratto a tempo indeterminato, il sogno di ogni giovane per crearsi un futuro. Questa è la direzione che va intrapresa, lasciando i cliché della sinistra dove tutto è bello solo se hai frequentato il Liceo”.
Il segretario ha poi contrapposto alle proposte arrivate dalla sinistra i benefici che, a suo avviso, la flat tax può dare ai giovanissimi aspiranti imprenditori: “Il bonus cultura di Letta, i famosi cinquecento euro che venivano elargiti ai diciottenni che poi sono stati spesi per tutt’altro, meno che per la cultura, libri e teatri. Non è una dote da diecimila euro a cambiare il futuro dei giovani. Un’altra cosa concreta che abbiamo fatto è la flat tax: grazie alla Lega se un ragazzo ha una bell’idea che vuole trasformare in realtà, apre la partita iva e paga il 5% di tasse per i primi anni. Molto più stimolante per i giovani, concreto e alimenterebbe il mercato del lavoro. Sono convinto che non sono diecimila euro dati una tantum senza obiettivo e destinazione a cambiare la vita di un nostro giovane”.
Secondo Toccalini è questa la strada da percorrere per abbassare il numero di NEET italiani: “Entra in gioco discorso del reinserimento all’interno della formazione professionale, quindi dare la possibilità ai ragazzi di formarsi, di trovare una strada da percorrere. Ricordiamoci che questi due anni hanno massacrato i nostri giovani con le scuole chiuse, la mancanza di socialità, tutto questo ha portato tanti giovani ad avere problemi psicologici. Anche su questo bisogna intervenire, e anche in questo caso sono convinto che non basta – ha aggiunto – il bonus psicologo, ma ci vuole una seria presa d’atto che il problema esiste e va affrontato, anche coinvolgendo i nostri amministratori locali. Questi ragazzi meritano un futuro dignitoso e sereno e questo a partire da settembre già con le scuole aperte darà una grande mano. Si torna alla socialità, a rivedersi anche dopo la scuola senza avere speranza che ti chiuda il bar, questo agevolerà il tutto. Sono convinto che i neet inizieranno a calare”.
E, ancora, sui giovani: “Il reddito di cittadinanza noi non siamo per abrogarlo o cancellarlo del tutto perché secondo me ha aiutato tantissime persone che non possono lavorare. Abbiamo un’idea importante sui giovani: dare i soldi che in questo momento vanno nelle tasche degli under 35, non più al ragazzo o la ragazza, ma di darli alle aziende in modo che possano avere uno sgravio fiscale per assumerli. Dobbiamo dare del lavoro a questi giovani, non vederli sul divano. Uno stipendio dignitoso è ciò che chiedono”, ha detto Toccalini.
Infine il segretario federale della Lega Giovani ha esposto una proposta del suo partito da attuare negli istituti scolastici: introdurre un corso di primo soccorso. “Se sei fortunato che in classe hai il ragazzo che il pomeriggio fa il volontario e che quindi ha fatto quel tipo di corsi riesci a salvarti. In tanti casi non è così e la fine delle storie è tragica. Questo è un piccolo suggerimento che abbiamo dato magari inserendolo nelle ore di educazione civica che abbiamo ottenuto quando eravamo al governo nel 2018. Nella scuola c’è tanto da fare. Anche quest’anno rischiamo di avere migliaia di classi senza insegnanti o con insegnanti che cambieranno molte volte durante l’anno. Va attualizzato anche il programma scolastico, alcuni sono fermi da anni. Questo non costa niente, è una volontà politica che noi metteremo in campo”, ha concluso.
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